Bovolenta, 10 anni dopo Vigor: nel nome del padre

Vigor Bovolenta – 202 centimetri di altezza – era un corazziere che picchiava forte sottorete. Elemento fondamentale della generazione di fenomeni guidata da Julio Velasco, ha fatto incetta di medaglie con la maglia della Nazionale di pallavolo. E i successi sono arrivati pure con le squadre di club (Ravenna in primis, ma anche Modena, Perugia, Piacenza). Il 24 marzo del 2012, a 37 anni, se ne è andato per sempre: venne colto da malore durante la partita tra Volley Forlì (dove militava) e Lube, valida per il campionato di B2. Per lui non ci fu niente da fare.

Circa dieci anni dopo Alessandro, 18 anni, figlio di Vigor, ha esordito in Superlega a Milano, contro l’Allianz. Indosso aveva la maglia del Ravenna, casacca con cui il padre si fece conoscere nel 1990. Questo ragazzone aveva 8 anni il giorno della scomparsa del Gigante del Polesine: andata e ritorno, in un altro ruolo, ma con un talento che subito è venuto a galla. Il resto è – e forse sarà – storia.

“Sono felice per l’esordio ma dispiaciuto per la sconfitta — ha detto Alessandro Bovolenta — quando sono entrato in campo mi tremavano le gambe, è accaduto tutto in fretta dopo l’infortunio di due compagni, quindi non ci pensavo. Spero che papà mi stia guardando. Ho desiderato a lungo di poter esordire con la maglia di Ravenna, la stessa che ha avuto lui anche se ho voluto un numero diverso dal suo, perché siamo due persone diverse. È stato un momento veramente speciale e voglio dedicarlo ai miei nonni, perché ci sono sempre stati. Ora voglio solo continuare a giocare e farmi vedere, i sogni non si dicono però la maglia della Nazionale per me è molto importante”.

Vigor, ovunque si trovi, avrà osservato in silenzio, con il suo sorriso bonario. E, in fondo, avrà pensato quello che Niccolò Fabi ha declamato in una struggente canzone: “Hai portato con te una parte di me che adesso è il mio vanto”.

Aggiornato il 23 febbraio 2022 alle ore 18:15