![Covid, calano i decessi ma il Super Green pass non convince](/media/5926609/opinionefoto_20220218160147548_aa5d6819ac3efcc502e26674fcd9a24a.jpg?crop=0.093137254901960786,0,0,0&cropmode=percentage&width=370&height=272&rnd=132949421090000000)
Nonostante l’avvio dell’obbligo vaccinale e dell’obbligo del Green pass rafforzato sui luoghi di lavoro, secondo quanto rilevato dalla Fondazione Gimbe tra gli over 50 il numero dei vaccinati è sceso ancora, toccando quota 27.103, ossia il -43,8 per cento rispetto alla settimana precedente.
Così la Fondazione Gimbe: “Se da un lato oltre 2 milioni di persone recentemente entrate in contatto con il virus contribuiscono ad alzare il livello di immunità della popolazione, dall’altro il numero di persone senza protezione è ancora molto elevato. Peraltro, la protezione immunitaria ottenuta dopo l’infezione cala progressivamente nel tempo ed è necessario vaccinarsi entro 6 mesi dall’avvenuto contagio”.
Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ha spiegato: “La discesa della quarta ondata, insieme alle elevate coperture vaccinali e all’arrivo della primavera, permettono di guardare al futuro con ragionevole ottimismo, al netto di nuove varianti più contagiose o più gravi. Tuttavia, se da un lato questo permette di allentare progressivamente le restrizioni, dall’altro la consapevolezza della stagionalità del virus impone a Governo e Regioni di utilizzare i mesi di tregua per programmare la campagna vaccinale d’autunno, al fine di evitare nuove ondate di ricoveri e decessi, soprattutto in persone anziane e fragili”. Non solo: i non vaccinati – seppur guariti – e i contagiati durante la quarta ondata che non hanno fatto il booster “si ritroveranno nuovamente esposti al virus; ancora, il mancato decollo delle vaccinazioni nella fascia 5-11 anni non potrà che ostacolare il normale svolgimento delle lezioni per il prossimo anno scolastico”.
Aggiornato il 20 aprile 2022 alle ore 15:28