Fine della corsa per Graziano Mesina. Il 79enne, conosciuto pure come Grazianeddu, è stato arrestato nella notte a Desulo, in provincia di Nuoro. Esponente di spicco del banditisimo sardo, era latitante dal luglio del 2020 e si trovava a casa di una coppia (non era armato e non ha opposto resistenza): la posizione dei due coniugi adesso è al vaglio di chi indaga. Il blitz è stato condotto dai carabinieri del Ros insieme al Gis, i militari dell’Arma del comando provinciale di Nuoro e dei Cacciatori di Sardegna.
La fuga
L’ex primula rossa del banditismo sardo era in fuga dal 3 luglio del 2020: allora fuggì dalla propria abitazione di Orgosolo (Nuoro) prima di dover tornare dietro le sbarre, poiché doveva scontare in via definitiva una pena (30 anni) per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti.
Il plauso dell’Arma
Il Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpa d’Armata Teo Luzi, ha espresso i propri complimenti a tutti i componenti del Ros, del Comando provinciale di Nuoro, del Gis e dello Squadrone Cacciatori di Sardegna che grazie al loro impegno hanno permesso di catturare il latitante Graziano Mesina, importante risultato operativo.
“L’arresto odierno – ha precisato ai militari il Generale Luzi – è stato possibile solo grazie alla vostra capacità di lavorare in maniera sinergica, sfruttando a pieno le rispettive competenze. Con la vostra professionalità e il vostro esempio rendete me e tutti i Carabinieri che quotidianamente svolgono il proprio lavoro, con altrettanta serietà e passione, pieni di orgoglio. Bravi”.
La carriera criminale
Graziano Mesina, noto sia per le evasioni che per il ruolo da mediatore nel rapimento del piccolo Farouk Kassam, è un bandito sardo inserito nella lista dei latitanti più pericolosi. Penultimo di undici figli di un pastore di Orgosolo, è stato arrestato per la prima volta a 14 anni, con l’accusa di porto abusivo di armi: aveva rubato un fucile. Il primo reato grave è del 1960: un tentato omicidio. Nel 2004 ha ottenuto la grazia dall’allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi e tornò in Sardegna ma nel 2013 fu di nuovo arrestato per traffico internazionale di droga. E tre anni più tardi venne condannato a 30 anni di carcere per associazione a delinquere specializzata nel traffico di droga. Mesina era tornato in libertà nel giugno del 2019 dopo sei anni di carcere a Nuoro, per decorrenza dei termini di carcerazione.
Aggiornato il 18 dicembre 2021 alle ore 11:17