Chi sa, un giorno, quando il presente diverrà passato, e la società mondiale ritroverà una qualche disposizione a comprendere realisticamente, può accadere, forse accadrà, scopriremo quanto oggi sospettiamo. E sospettiamo che esistono largitori di “argomenti” e molti li ripetono a tale grado monocordi e collettivi da rendere sospetta, dicevo, questa combinazione. Avrete percepito, gli “argomenti” di nuovo concepimento nella disputa su virus e vaccini si arricchiscono di quanto aggiungo ora. I difensori dei vaccini dichiarano che bisogna lasciar parlare di tali questioni soltanto gli esperti e le autorità ufficiali. Proseguono dichiarando che è indispensabile non dare, in futuro e da subito, voce pubblica ai non esperti ufficiali, da ipotizzare neanche alla voce privata, ai critici dei vaccini, per la ragione detta, spargerebbero notizie errate, da inesperti dannosissimi. E chi dice che i critici sono dannosissimi? Gli esperti ufficiali. E chi può dubitare degli esperti ufficiali? Soltanto gli esperti ufficiali. Gli altri? Ammutoliti. E se parlano? Impedirlo. E se tentano di parlare? La dannazione sociale. Anche la pena di morte? Ancora, no! Una società che non riesce a risolvere le sue difficoltà viene attratta dall’autoritarismo. La conquista che tanto costò ed ancora grava, della libertà, non deve sussistere, le Autorità si autodetermineranno come esclusive esercenti della verità, ed il popolo, inesperto, che obbedisca ed esegua.

E se l’autorità sbaglia, chi la avverte? La sola autorità ha diritto di correggersi. Quindi se non si corregge, non sbaglia, e impedendo ad altri di intervenire, non essendo gli altri autorità ufficiale, potremmo raggiungere l’esito di precipitare senza avvertimento convinti di procedere sulla via giusta. Che le nostre società liberali stiano ai limiti di tali situazioni dimostra che vi è qualcosa che deve essere decifrato. Perché tanta ostilità alla libera critica? È irresponsabile o si vuole impedire la critica perché essa ha invece ragione dì essere? Sì, la critica ha ragion d’essere, clamorosa ragion d’essere, è uno dei momenti nei quali la libertà ritrova la sua ragion d’essere. Nettamente: i vaccini sono falliti, precisamente, sono monchi, difettosi, carenti. Non decisivi. Facendo sopravvivere il morbo, non escludendo il contagio dei vaccinati, indifendendoci dai mutamenti i vaccini non sono risolutivi. La gente non si ammala perché vi sono i non vaccinati, la gente si ammala perché i vaccini non eliminano la malattia! E volere impedire di dirlo affidandoci ad una Autorità che non lo dice è imporre il silenzio a chi dice la verità, non già permettere la verità solo a chi la direbbe, l’autorità ufficiale! Ma perché il Potere è così ferocemente scatenato contro i negatori o renitenti ai vaccini? Perché vuole obbedienza canina, nessuna protesta, nessuna critica, nessuna rilevanza di difetti? Esso ha scovato il vaccino come soluzione e instaurazione della “normalità”, lo impone perché ci si illuda di aver ottenuto la soluzione. Soluzione che non c’è. Ma ecco il ritrovato, la soluzione non c’è, non perché i vaccini non sono risolutivi, non c’è perché taluni non si vaccinano, mentre le autorità, nella loro accortezza previdente, avevano consigliato di vaccinarsi. Non l’avete fatto? Peggio per voi. Punizioni, espulsioni, ghettizzazioni. Viene trascurato il punto, che non è colpa dei non vaccinati se i vaccini non eliminano i contagi. Sono i vaccini che non eliminano i contagi. È il punto strategico della questione, questa giravolta.

Accade un fenomeno che sembrava inverosimile ma è sotto lo sguardo di chi vede, la società precipitare nella più spietata determinazione subitamente, abolendo, fulminea, presunte acquisizioni di civiltà convivente rispettosa. Verissima, accertabilissima constatazione, dentro l’uomo civilizzato esiste pur sempre la bestia primitiva con il pelo scimmioso sulle braccia e la clava tra le dita unghiate. Inspiegabile, se non in tal modo, che una società come la nostra, non solo la nostra, raggiunga di colpo la feroce determinazione di eliminare dal lavoro e dalla sussistenza migliaia di persone perché vi sarebbe una ipotesi ipotetica di ipotetico rischio, un rischio molto dubitabile che queste persone rechino danno alla società o a se stesse. Fosse così l’avrebbero già arrecato! È noto a chi, il danno di docenti a studenti, di studenti a docenti? Eppure i docenti sono in obbligo di vaccinazione. E quanti non lo adempiono addirittura sbanditi dall’insegnamento e non retribuiti. Il passo ulteriore, prevedibile: licenziamento, galera.

Pena di morte mirando alla schiena, ancora no. E tutto questo come fosse “normale”, una giustificata applicazione di condanna. Dunque, non vi sono acquisizioni di morale stabile nell’uomo, è sufficiente la paura collettiva, reale, motivata o suscitata, e l’indicazione di un colpevole, certo o presunto, e la bestia nell’uomo spezza millenni di corteccia incivilita, e rizza pelo e clava avventandosi sui reputati soggetti che la metterebbero in pericolo, i non vaccinati. È un delitto sociale aver suscitato questo furente odio contro i non vaccinati eccitando il popolo a far loro scontare un maleficio che non provocano. Non provocano, giacché se i vaccini immunizzassero, torno alla questione iniziale, non vi sarebbe contagio. Allora, chi ha la colpa? Evidente: il vaccino che non immunizza! Se il vaccino immunizzasse non discuteremmo. Nessun pazzo lo sarebbe quanto colui che immunizzato dal vaiolo temesse il vaiolo. Perché? Perché è immunizzato. Immunizzato! Qualcuno è in condizioni mentali di distinguere immunità da attenuazione? Davvero da sbattere la fronte al muro della incomprensione. Se i vaccini fossero immunizzanti non ne dubiteremmo. Ti vaccini, ti corazzi a vita. Ma se il virus continua ad esistere, tutto è possibile, ed è vanità verbosa insistere a dichiarare che i contagi e i decessi sminuiscono nei vaccinati. Il virus esiste, muta, contagia. Basta così, il vaccino è fallito come vaccino immunizzante.

Ci dovremmo contentare del male minore, se non uccidere il virus almeno non morire noi? Sia. Lo si dica, il solo o fondamentale risultato dei vaccini sta nello scemare la gravità mortale. Ma se ne traggano le derivazioni: tutto è possibile se il virus esiste e muta. Quindi, perché dare colpa ai non vaccinati se il vaccino non immunizza! Il male è dovuto al non immunizzare il contagio da parte dei vaccini, non al non vaccinato! Dateci un vaccino immunizzante e le critiche periranno di schianto! Per non riconoscere questo errore confusionale posto dall’Autorità Ufficiale che si autoinganna e soprattutto inganna facendo credere che i contagi derivano dalla non vaccinazione non dal dato certo che i vaccini non eliminano i contagi, che si propone? Ulteriori vaccinazioni! Più contagi? Più vaccini! Più vaccini? Più contagi! Ma è concepibile che non si consideri lo spropositato fenomeno, aumentano i vaccinati ed aumentano i contagi! In Psichiatria questa situazione ha una definizione: Follia circolare. Se io sbaglio, per credere che non sbaglio, insisto nell’errore, infatti se insisto sono convinto e voglio convincere che non sbaglio altrimenti non insisterei, ma sbaglio ancora, insisto per far credere e credere che non sbaglio, infatti se insisto significa che sono convinto che non sbaglio, ma sbaglio ancora, allora insisto. Traduzione. I vaccini non tolgono il contagio ma sono dati per risolutivi, non sono risolutivi e non eliminano il contagio ma invece di riconoscerlo insisto, accresco, mi fingo che aumentando riuscirò.

A niente, a girare il vortice dei contagi vaccinando e rivaccinando Infatti, è la partenza difettiva: i vaccini non eliminano i contagi. Ne vaccinassi cento su cento, il virus vive, il contagio sopravvive. Il vaccino, i vaccini ormai hanno concluso la loro risultanza: non eliminano il virus. Insistere non recherà la morte del virus, né dei contagi. Dunque? Dunque la “colpa” non sta nei non vaccinati ma nella difettività dei vaccini, immunizzassero non avremmo contagi e decessi. Mai riconoscerlo Vi sarebbero altri, colpevoli, i non vaccinati. Allora, ancora vaccini, anche i bimbetti, fatalmente si scopre che pure i piccoli periscono. Non sono periti mesi trascorsi, al momento in cui si dice che è giustificato vaccinarli, si scopre che periscono. Armonie prestabilite.

Quando si atterrisce la gente e si indica un colpevole, non vi è scampo, la sorte dei “colpevoli” è certa, la ferinità dei persecutori estrema, legittimata. Tutto quadra. Nell’errore, nell’orrore. La legittimazione dell’odio, dell’avere colpevoli, del poter scatenare l’aggressione è il marchio della nefandezza. Mai l’uomo è più degenerato di quando copre la sua voglia distruttiva con il marchio della legalità o del bene. Raramente il male è sadico, è ipocrita. Non dichiara: sono il male, afferma: sono il bene, il giusto, la legge. Si vuole ottenere la disfatta di migliaia e migliaia di persone perché non si ha più la possibilità di mantenerle, sfoltire di retribuzioni lo Stato e soprattutto per scaricare la tensione sociale accumulata da una pandemia irrisolta individuando dei presunti colpevoli. Non sono i vaccini inadeguati a sanarci, sono i non vaccinati che ci dannano. Una inversione perversa della realtà, che viene accolta dal popolo, il quale ha bisogno del colpevole più che della soluzione.

Anzi, meno risolviamo, più bisogniamo di colpevoli. Perché questa insistenza in un percorso sbagliato visibilmente, essendo netta la concomitanza, più vaccini, più contagi? Per legittimare governi autoritari e creare bersagli falsi per spiegare il disaggio sociale ed economico. Illudere che i vaccini risolvono, illudere che i colpevoli sono i non vaccinati, offrono una spiegazione per la gente, facendole ingoiare tossico: licenziamenti, nefandezze alimentari, immigrazione inarrestabile, confusione sessuale, robot, automazione, inflazione, a tale scopo si ha bisogno di obbedienza cinese, il modello cinese si diffonde sui cieli occidentali, ma poiché siamo paesi liberali e democratici, è difficile che il modello dell’obbedienza cinese venga attuato facilmente, lo si attua per vie laterali, invisibili, il virus, che pure esiste come virus, è una fortuitissima occasione per legittimare l’autoritarismo del modello cinese con ragioni di salute pubblica. In questi frangenti avviene il cambiamento radicale delle società occidentali. Tra qualche anno presso che tutto muterà: alimentazione, sessualità, lavoro, popolazione, natura. E non possiamo protestare, anzi, non ce ne accorgiamo giacché la preoccupazione è il virus. Ma fosse realmente il virus la preoccupazione avrebbero inventato dei vaccini immunizzanti non vaccini che vanno ripetuti mantenendo le società sotto controllo.

Fosse il virus la preoccupazione si accanirebbero per delle cure, delle prevenzioni, non esalterebbero vaccini che non vaccinano. Tra qualche anno ci risveglieremo con un’altra società. Presi dalla angoscia del virus non abbiamo avvertito le trasformazioni. Robot, alimenti transgenici, mescolanze etniche, transessualità, natura innaturale, ecco il futuro. Apparecchiato. Il virus durerà finché la società dovrà tacere, le mutazioni avvenire. Il tutto legittimato dallo stato di emergenza sanitaria. Lo Stato di diritto è salvo. La nostra civiltà, no. Ma essendo l’uomo cambiato non soffrirà del cambiamento. Sarà un uomo obbediente, farmacologico, sedato. Tracciato. Epoca transgenica robotica. Ma chi se ne rende conto! Complotto? No. Evoluzione. Forse involuzione?

Aggiornato il 18 dicembre 2021 alle ore 11:02