Hari Simran S.K. spiega a grandi linee le basi della disciplina di meditazione del suo maestro. Quindi, parla a “Buona parola a tutti” dell’India, dove convivono religioni monoteiste e politeiste. Cerca così di chiarire il senso del Kali Yuga, l’era oscura che stiamo attraversando noi umani, e da ciechi noi occidentali. Hari Simran ci aiuta così a darci pace e ragione dei tanti conflitti e della diffusa ignoranza spirituale dell’Occidente materialistico e famelico. Perché a confronto l’India induista, buddista e sikhista? Hari Simran è Sikh, ma ci aiuta a spiegare cosa abbiamo dimenticato delle nostre origini. Quel lungo viaggio a ritroso che Mircea Eliade auspicherebbe all’uomo di oggi. Un viaggio antropologico alla ricerca della cura nel Nord dell’India, nel Rajasthan, per capire come l’uomo che venera i topi abbia sconfitto la malattia diecimila anni prima di Cristo. O approcciarci alla nostra lingua originaria, la cui anima abbiamo dimenticato. E se Alessandro Magno ebbe in quell’India a curare la propria barbarie macedone, non è escluso che un lavacro, un viaggio meditativo, non possa guarire le ansie economiche dell’uomo occidentale.

Aggiornato il 16 dicembre 2021 alle ore 13:06