“Per i vaccinati sarà un Natale normale”. Non più tardi di una settimana fa Mario Draghi presentava in conferenza stampa il super green pass e lo faceva vendendolo come lo strumento necessario per salvare le festività natalizie. Salvarle ai vaccinati ovviamente, dei non vaccinati chissenefrega, visto che abbiamo appurato che senza siero non possono essere considerati parte della società.
Peccato spunti sempre qualche grande esperto a rompere le uova nel paniere del premier, anche se per restare in tema sarebbe più opportuno dire “le palle dell’albero di Natale”. Un po’ com’è accaduto in queste ore col pasticciaccio fatto con la circolare firmata da Giovanni Rezza e dal ministero dell’Istruzione sul ritorno in Dad di un’intera classe in caso di positività di un solo alunno. Il tutto all’insaputa di Draghi che, venuto a conoscenza dell’operazione, ha subito imposto il dietrofront cancellando la circolare dopo poche ore.
A esprimersi sul Natale degli italiani arriva Massimo Andreoni, infettivologo del Policlinico Tor Vergata: “Si potranno anche passare con i propri cari – ha spiegato – ma rispettando alcune regole che poi sono quelle che conosciamo. Il fatto di riunirsi tra persone vaccinate riduce il rischio di infezione anche se non lo esclude. Il primo consiglio che posso dare è di creare un ‘cordone’ di sicurezza per gli anziani e i fragili, ad esempio per i pranzi e le cene pensare a tavoli separati tra nipoti e nonni”. Alla faccia della normalità. Ma come? Ci illustrate il super green pass come la panacea di tutti i mali natalizi e poi scopriamo che un’intera famiglia di vaccinati non può sedersi nemmeno a tavola insieme il 25 dicembre? Ma non finisce qui perché il professore ci tiene a cancellare con chiarezza ogni speranza di normalità durante le festività: “Meglio poi indossare la mascherina e, quando possibile, mantenere sempre un certo distanziamento, soprattutto nei momenti di massimo festeggiamento. Se siamo cauti e accorti questo Natale riusciremo a festeggiarlo in famiglia”. Mascherina, distanziamento, cautela. La solita martellante narrazione.
Ma quindi, cosa sarebbe cambiato rispetto al Natale dello scorso anno? Un intero nucleo familiare vaccinato e greenpassato si ritrova a dover seguire gli stessi accorgimenti e a subire le stesse raccomandazioni del Natale scorso, quando ancora la campagna vaccinale non era partita. Sarà colpa dell’arrivo della variante Omicron, per giorni descritta dal giornale unico del virus come la più insidiosa di tutte per poi venire smentita e sgonfiata dai fatti. Fateci caso: ogni variante è sempre più pericolosa della precedente e meno pericolosa della successiva. Tipico della liturgia del terrore con la quale dobbiamo rassegnarci a combattere anche a Natale.
Aggiornato il 06 dicembre 2021 alle ore 12:04