Una nuova malattia: la nevrosi vaccinale

Esiste un nuovo virus o una variante del virus conosciuto o un effetto del virus. È giallo come la paura e atterrisce come lo spavento. Paralizza, storce la mente, fa vedere soltanto incubi, atrocità, pene, morte. Incredibilmente è un virus che sta dentro ciò che dovrebbe uccidere il virus: è, inaudito, il Virus vaccinale. Sì, paradosso fenomenologico, il vaccino che dovrebbe salvare si trasforma in “vaccinovirus”, una simbiosi metamorfica che “medusizza” le persone, le inchioda nello sgomento o, se riescono, le rende fuggitive più di un bombardamento.

È una malattia di nuova fabbricazione, dicevo, semiscoperta, che voglio rivelare compiutamente. Proviene da due anni di sperimentazione durante i quali il cittadino mondiale, quello di un Paese chiamato Italia, in specie, fu martellato di notizie riguardanti Virus, e da tanti nemici di Virus, denominati Vaccini. Una guerra che rintronò la mente del popolo, facendogli percepire che se Virus e Vaccino si fossero combattuti dentro il suo corpo, il corpo del cittadino, sarebbe stata guerra all’ultimo sterminio.

Ne spuntò un risultato clamoroso, molti paventano Vaccino almeno quanto temono Virus! Come avviene quando si eccede nel comando e nel dichiarare il pericolo “devi vaccinarti, devi vaccinarti, devi vaccinarti”, la mente drammatizza la situazione e quanto poteva essere compiuto regolarmente si trasforma in scelta decisiva, vita e morte. L’individuo pensa e ripensa. La vaccinazione diventa un rituale decisivo. E l’imposizione “devi, devi, devi” esaspera, e suscita negazione. Ai primi segni di malesseri e di qualche mortalità, forse anche da vaccino, il danno è compiuto: troppa rilevanza esaspera la tensione. Persone disposte a perdere lavoro e salario ma che non intendono vaccinarsi.

A questo siamo pervenuti per la grancassa sui vaccini. Suggerisci: “vaccinatevi”. Scattano a serpente come se le minacciassi di omicidio/suicidio. Mostrano le notizie degli effetti catastrofici delle vaccinazioni, emorragie, trombosi, cuori spezzati, mutamenti di Virus che cambia passo per sormontare Vaccino, addirittura gridano che è Vaccino a fare da battistrada alle varianti. Se metti un ostacolo Virus si rafforza per scavalcarlo. Gran risultato, sghignazzano.

Sono persone a loro modo informate, sincerissime, angosciatissime. Non estremizzo: talune preferirebbero morire che vaccinarsi. Il terrorismo virale ha contribuito a suscitare il terrore del vaccino. Questo è il punto: esistono delle forme patologiche chiamate fobie, e più complesse forme patologiche dette coazione a ripetere. Le fobie sono manifestazioni di repulsione insopprimibile verso oggetti, persone. Alla vista, al contatto se ne viene oppressi, si fugge, se ne teme l’effetto pernicioso. La coazione a ripetere sta nel non potersi liberare di una esperienza o più esperienze dolorose, le quali vengono ripetute. La mente rappresenta ossessivamente il negativo che ha vissuto, ha una visione tanatologica, luttuosa del reale. Esistono esclusivamente il male, il dolore, la morte.

Si dirà: ma il Vaccino è la soluzione, come mai temerlo! Ingenui. L’ossessione del virus ha sconvolto la mente di moltissimi. Il vaccino dovrebbe suscitare conforto ma avviene il contrario. Vaccino risulta mentalmente associato a Virus. Molti non ne vogliono sapere né di Virus né di Vaccino. L’uno è associato all’altro. Sembra, a costoro, che Vaccino dia campo a Virus, ne abbia gli stessi effetti. Questi processi associativi dominano la nostra mente assai più di quanto crediamo. Le nevrosi ossessive, le superstizioni, la magia, le stesse religioni sono forme di associazione del tutto mentali che “oggettivamente” non hanno fondamento ma soggettivamente ci dominano. Dopo due anni di tragedia virale e commedia vaccinale come non supporre che nella mente di molti si sia creata una forma fobica, una forma ossessiva tra le due entità, Virus e Vaccino, persone che temono entrambi giacché l’uno richiama l’altro! Basta un equivoco, il danno è suscitato (i vaccini immunizzano: falso; non scemano efficacia: falso; hanno varianti; vanno ripetuti; non eliminano i contagi). Il cittadino crede al maleficio di Virus, taluni non credono al beneficio di Vaccino, anzi lo temo sia per gli effetti sia perché associato a Virus.

Il cittadino intimorito vuole essere lasciato in pace. Non intende fare del suo corpo un campo di guerra. È vittima di una nevrosi originale: la nevrosi vaccinale. È come nell’isteria. L’adulta abusata da piccola, se l’innamorato tenta di baciarla, lo schiaffeggia, rammentando, inconsapevole, il bacio malsano ricevuto da bambina. Di questi processi associativi siamo protagonisti quotidianamente. Il Nevrotico Vaccinale deve essere rispettato. Imporgli la vaccinazione con il ricatto del lavoro è da Stato carcerario.

Sussistono situazioni psicologiche insuperabili. Perfino alla vista di un topo taluni perdono il senno. Li mandiamo in galera, li crepiamo di fame? Pazza la società che non sa allargare la propria comprensione al malessere. La società di soli sani, presunti, dagli spartani ai nazisti, toglie la vita che si nutre anche della presenza del malessere, anzi, secondo il comprendente Sigmund Freud, del malessere inevitabile al vivere associato (Il malessere della civiltà). Ci sono sterminate modalità per evitare danni, il solo da non praticare è l’imposizione. Il nevrotico vaccinale vuole ansiosamente proteggersi e proteggere, vuole esasperatamente proteggersi e proteggere.

Una società incivilita non ha a che fare con dei bruti che vogliono mettere a rischio la società. I nevrotici vaccinali, anzi, esigono forme di protezione più sicure. Abbiamo soltanto i vaccini? Nel XXI secolo? E basta? Che squallore! Criticare chi esige maggior difesa! Mondo a testa in giù. Invece di apprezzare chi chiede varie protezioni. Perché, insomma, accontentarsi di un vaccino contro Virus che lascia vivo Virus e non elimina i contagi, farebbe diventare nevrotica anche una mummia del XV secolo. Avanti Cristo.

Aggiornato il 03 dicembre 2021 alle ore 09:51