Lo scorso 12 ottobre alcuni organi di stampa hanno commentato la notizia della diffusione del rapporto dell’Agenzia italiana del farmaco sulle reazioni avverse al vaccino e il primo report sembra confortante perché, come osserva anche il quotidiano “La Repubblica” on-line: “A meno di un mese dall’avvio della somministrazione della terza dose di vaccino, su 46mila persone che l’hanno ricevuta è stata segnalata una sola reazione avversa. Il dato è nel nuovo studio di farmacovigilanza reso noto oggi dall’Aifa, che stima in 16 i decessi direttamente collegati alla vaccinazione in Italia dal dicembre scorso ad oggi, pari allo 0,2 per cento ogni milione di dosi somministrate”.
Quindi, “più di 100.000 le reazioni avverse su 84 milioni di dosi, di cui l’85,4 per cento riferite a eventi non gravi, come dolore in sede di iniezione, febbre, astenia e stanchezza, dolori muscolari. Le segnalazioni gravi corrispondono al 14,4 per cento del totale, con un tasso di 17 eventi gravi ogni 100.000 dosi somministrate”.
“Come riportato nei precedenti rapporti”, spiega l’Aifa in una nota, “a prescindere dal vaccino, dalla dose e dalla tipologia di evento, la reazione si è verificata nella maggior parte dei casi (76 per cento) nella stessa giornata della vaccinazione o il giorno successivo e solo più raramente oltre le 48 ore. Pfizer è il vaccino più utilizzato nella campagna vaccinale italiana (71,2 per cento), seguito da AstraZeneca (14,5 per cento), Moderna (12,5 per cento) e Janssen (1,8 per cento). In linea con i precedenti rapporti, la distribuzione delle segnalazioni per tipologia di vaccino ricalca quella delle somministrazioni (Pfizer 68 per cento, AstraZeneca 22 per cento, Moderna 9 per cento, Janssen 1 per cento)”.
Questo importante articolo di “Repubblica” ha segnalato anche che “in relazione alle vaccinazioni “miste” a persone sotto i 60 anni che avevano ricevuto AstraZeneca come prima dose, sono pervenute 262 segnalazioni su un totale di 644.428 somministrazioni (la seconda dose ha riguardato nel 76 per cento dei casi Pfizer e nel 24 per cento Moderna), con un tasso di segnalazione di 40 ogni 100.000 dosi somministrate”.
Sullo stesso argomento va segnalato anche un interessante articolo del quotidiano “Il Giorno” – sempre del 12 ottobre 2021 – che ha aggiunto un particolare ulteriore sulle classi di età delle persone vaccinate. Infatti: “Nella fascia d’età compresa fra i 12 e i 19 anni, al 26 settembre 2021 sono giunte 1.358 segnalazioni di evento sospetto su un totale di 5.623.932 dosi somministrate, con un tasso di 24 eventi avversi ogni 100.000 dosi. La distribuzione per tipologia di eventi avversi non è sostanzialmente diversa da quella osservata per le altre classi di età”.
Quindi, i dati dell’Aifa sugli effetti della campagna di vaccinazione sono incoraggianti anche con riferimento alle reazioni sui soggetti vaccinati più giovani e appaiono anche attendibili perché, sebbene i mezzi di informazione rispondano sempre agli ordini del proprio editore, tuttavia non si può minimamente dubitare del fatto che se gli esiti della campagna di vaccinazione fossero meno incoraggianti per la salute della popolazione mondiale, una parte della stampa avrebbe sicuramente segnalato l’anomalia, in quanto, notoriamente, a fronte di ogni “potere” c’è sempre un “contro potere” con cui fare i conti, soprattutto quando ci sono di mezzo importanti interessanti economici e la vita delle persone.
Il mondo è pieno di soggetti che potrebbero avere interesse a manipolare i dati pandemici per varie ragioni, anche di vile guadagno, tuttavia costoro non sono in grado di condizionare l’opinione pubblica in ogni angolo del mondo perché ci sono soggetti non controllabili o perché sono uomini liberi oppure perché hanno un diverso “padrone” a cui rendere conto e che potrebbe avere interessi confliggenti. A conferma, la Comunità scientifica internazionale ha a suo tempo bollato l’origine del Covid-19 come naturale, ma proprio grazie alle inchieste giornalistiche il mondo ha scoperto che il laboratorio di Wuhan – oltre a essere stato il primo focolaio pandemico in Cina – è casualmente anche il luogo dove sono stati effettuati pericoli esperimenti sui coronavirus dei pipistrelli per rendere il virus più aggressivo. Quindi, molti scienziati hanno mentito prima di essere sbugiardati dalle inchieste della stampa internazionale poi riprese in Italia dalla trasmissione Presa Diretta, su Rai 3, che ha fatto vedere al mondo ciò che è accaduto nel laboratorio di Wuhan, nonostante quasi tutti i virologi avessero bollato come “complottisti” coloro che avevano capito prima di loro l’origine sospetta del Covid19.
Pertanto, non tutti sono necessariamente a libro paga dei potenti e il mondo è anche pieno di “potentati concorrenti” che perseguono interessi uguali e contrari a quelli che si vorrebbe provare a condizionare. Un classico “contropotere” pronto a sfruttare le falle e i limiti umani evidenziati dal “potere” nel perseguire i propri interessi. Del resto, è stato proprio il grande attivista politico statunitense Martin Luther King – che ha pagato con la vita il suo impegno antirazziale in favore della popolazione di colore – ad avere insegnato che “il potere non indietreggia mai, a meno che non si trovi di fronte ad un potere più forte”.
Aggiornato il 18 ottobre 2021 alle ore 12:49