Il delirio del moralmente giusto

Oramai siamo in una nuova epoca. Un’epoca in cui non contano più le leggi e i regolamenti ma conta ciò che è moralmente giusto secondo il potere dominante e i suoi adepti. Come dice Roberto Burioni nella sua crociata contro i No vax: “chi non si vaccina e usa l’opzione tampone rispetta la legge (come chi puzza). Ma la gente lo schifa”. Secondo Burioni, e secondo molti altri, rispettare la legge non basta più, bisogna essere moralmente nel giusto. Altrimenti si rischiano insulti e discriminazioni. Continuando così si rischia di assistere ad un fenomeno di consuetudine giuridica, per cui non conta cosa c’è scritto sulla legge, ma conta cosa per la gente è moralmente giusto. Se la maggioranza dei ristoratori ritesse moralmente giusto non far entrare chi ha solo il green pass da tampone negativo potrebbero farlo. E d’altronde con il suo atteggiamento che vede di buon occhio il bullismo il governo sembra quasi essere favorevole alle spinte in avanti da parte dei singoli cittadini, per poi buttarcisi sopra.

L’ultimo eroe pronto a dirla più grossa degli altri è don Francesco Marulli, parroco della Beata Vergine Maria di Taviano, un paese di 11.500 abitanti vicino Gallipoli. In un audio lui dice: “per i ragazzi di cresima e per le loro famiglie, anche se, secondo i protocolli Cei, per venire in Chiesa non è obbligatorio il green pass, io stabilisco che debbano esibire il green pass, o almeno l’attestazione della prima dose”. Poi interpellato da alcuni giornalisti de La Verità che erano andati a fargli alcune domande ha fatto subito dietrofront e ha negato tutto. Ma la frittata era ormai cosa fatta.

In questo delirio di onnipotenza del moralmente giusto potremmo vedere in futuro sempre più cittadini, preti, gestori di ristoranti, cinema, teatri, richiedere le più disparate cose per far sì che l’ospite possa usufruire del servizio. Magari per assistere ad uno spettacolo di teatro bisognerà essere laureati o conoscere la lingua inglese. Prima che sia troppo tardi rientriamo nella legge, rispettiamola, e già così potremmo avere un mondo più sicuro.

Aggiornato il 30 settembre 2021 alle ore 10:58