È acclarato ormai da tutti che il denaro e il potere in molti casi non fanno la felicità. Ciò è dimostrato anche dai numerosi personaggi noti afflitti da problematiche mentali di vario genere. La lista è infinita:
- Mel Gibson, disturbo bipolare di I tipo.
- Catherine Zeta-Jones, disturbo bipolare di II tipo.
- Robin Williams, depressione.
- Owen Wilson, depressione e tentato suicidio.
- Leonardo Di Caprio, disturbo ossessivo compulsivo.
- Davis Beckham, disturbo ossessivo compulsivo.
E questi sono solamene alcuni di una lunga lista di persone famose che hanno dichiarato di soffrire o aver sofferto di problematiche mentali. Senza considerare tutti quelli che non dichiarano pubblicamente di soffrirne ma che però combattono ogni giorno contro la malattia. Tutti questi personaggi famosi e rilevanti possono essere certamente degli esempi per le persone comuni che ogni giorno lottano con queste problematiche. Soprattutto perché ancora oggi, nel 2021, c’è uno stigma forte nei confronti delle persone che soffrono di malattie mentali. Non vengono considerate vere malattie, spesso nemmeno dai pazienti, e le frasi che si sentono più spesso dire sono: non abbatterti, credi in te stesso, metticela tutta per uscirne. Le persone fanno questo in buona fede, ma non sanno che così facendo rischiano solamente di peggiorare le cose e far credere al paziente di essere in quella situazione per semplice mancanza di forza di volontà.
La realtà è ben diversa, e cercando comunque di migliorare la propria situazione bisogna anche accettarsi per quelli che si è. Far passare il tempo, i momenti più neri ed aspettare che il futuro regali sorprese. Con alcune patologie psichiatriche molto spesso le persone sono costrette a conviverci tutta la vita, ricorrendo quindi ad una costante terapia farmacologica. Anche sui farmaci del cervello, gli psicofarmaci, c’è un grande stigma: si dice cambino la personalità, che rimpiccioliscono il cervello, e che ti rincoglioniscono e basta. La verità sta nel mezzo, molti psicofarmaci presentano notevoli effetti collaterali, spesso poco sopportabili dai pazienti. Bisogna anche dire che senza quei farmaci le persone non potrebbero condurre una vita dignitosa, ed allora valutando gli svantaggi e i vantaggi molto spesso si decide di proseguire con la terapia farmacologica. Ed inoltre la manifestazione degli effetti collaterali è una vicenda molto personale e soggettiva, alcuni soggetti non li sentono affatto. Quello che è sicuro è che i pazienti del futuro saranno più fortunati e potranno godere di cure migliori.
Aggiornato il 24 settembre 2021 alle ore 10:04