L’attore e regista Vincenzo Peluso è ospite di “Buona parola a tutti” e, partendo dal suo documentario sull’abbandono di cani e animali in genere, racconta perché l’uomo è sempre meno compassionevole ed asociale. Peluso esprime la sua profonda indignazione verso l’indifferenza del mondo tecnologico ed econometrico. Il regista spiega come uno dei modi per sopravvivere nella nostra società sia l’arte di arrangiarsi, sempre più avversata da norme e leggi. L’uomo ridotto in “povertà irreversibile” (per vari motivi economici, dal giudiziario al bancario, dal tributario alle più svariate forme d’incapienza) somiglia tantissimo al cane randagio, e sviluppa sensibilità che consentono la sopravvivenza. Homo homini lupus, concludeva il commediografo Plauto nell’Asinaria. E giunge alla stessa considerazione il nostro Peluso, che apprezza i volontari che salvano la vita di uomini e animali. Dei veri e propri angeli. Ecco che il documentario di Vincenzo Peluso “Gli angeli invisibili” trova nel volontariato la parte migliore del nostro tempo. Persone che non giudicano e aiutano senza preconcetti. Quindi Peluso spiega che il cane è spesso l’unico essere vivente che rimane al fianco dell’anziano. Secondo Peluso non dobbiamo diminuire la nostra voglia di socializzare ed arrangiarci, che nel nostro piccolo significa rimanere puri e umani. Rivoluzione è anche resistere al sistema antiumano.

Aggiornato il 23 settembre 2021 alle ore 10:47