Gimbe: “Preoccupa la durata della copertura vaccinale”

“La copertura dovuta alla campagna vaccinale consente alla politica di rischiare di più con le riaperture. È chiaro che però tutta una serie di falle, come quella degli over 50 non vaccinati, devono essere coperte. Bisogna affrontare l’arrivo della stagione autunnale, il verosimile declino della copertura vaccinale col tempo, l’ipotesi di nuove varianti più resistenti al vaccino, ma è verosimile che non ci siano più chiusure come quelle che abbiamo visto in passato”. Così Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus.

Per quanto riguarda i dati sull’epidemia, Cartabellotta ha notato che dal punto di vista dei contagi negli ultimi 21 giorni “abbiamo assistito a una sostanziale stabilizzazione dei contagi settimanali. La percentuale di ospedalizzazioni è molto inferiore rispetto allo stesso numero di casi delle ondate precedenti, è circa la metà. Questo vuol dire che il vaccino funziona. Nel quadro nazionale – ha continuato – si innestano differenze regionali importanti. Questo dipende dalla circolazione del virus, dalla copertura vaccinale e dalla percentuale di over 50 non vaccinati”.

Più precisamente: “La Sicilia ha la quota più alta di over 50 non vaccinati, mentre la Puglia la più bassa e la differenza si vede. Bisognerà vedere se con la riapertura delle scuole cambierà qualcosa dal punto di vista dei contagi. La stagione turistica estiva l’abbiamo salvata, questo possiamo dirlo tranquillamente, grazie alla campagna vaccinale. Quello che preoccupa di più ora – ha evidenziato – è l’emergere di nuove varianti e anche il potenziale calo della copertura vaccinale, ovvero la possibilità che la protezione del vaccino possa calare col tempo. La protezione vaccinale rimane molto alta per ricoveri e decessi, mentre sul contagio stiamo iniziando a vedere un lieve calo della protezione”.

Infine, un’altra preoccupazione per Nino Cartabelotta è legata “ai 3 milioni e mezzo di over 50 non ancora vaccinati. Questo si può tradurre in un numero più alto di ospedalizzazioni che può determinare nuove chiusure. Più persone arrivano in ospedale per Covid e meno posto c’è per i malati di altre patologie. Questo è un elemento che deve passare nella comunicazione pubblica, il ragionamento sull’obbligo vaccinale va in questa direzione”.

Aggiornato il 30 agosto 2021 alle ore 13:09