Qualcosa intanto lentamente si muove, si delinea. L’Italia ha bisogno di prospettive per risollevarsi, paradossalmente, una di queste è offerta dalla crisi ambientale globale che ci invade. Si dice che l’Italia abbia poche risorse naturali. Di contro, conti alla mano, abbiamo la più alta concentrazione mondiale di risorse, in assoluto richieste nella nuova economia della sostenibilità, ormai scelta come cammino di crescita non solo dagli ambientalisti, ma anche dalle Istituzioni – ad esempio con il Green Deal europeo – dalle imprese e dalla finanza. Siamo dotati di bellezze oggettive, paesaggio, cultura, sapere e scienza, innovazione, imprenditorialità e molto altro. L’economia della sostenibilità, declinata come salute, benessere, pari opportunità, legalità che crea certezze e, di riflesso, ricchezza basata su un territorio rispettato e valorizzato. Si sta studiando e approfondendo come questa forma di differente economia sia più forte di quella tradizionale, poiché una gestione sostenibile dell’economia è già stata già scelta da nazioni forti, come la Germania o i Paesi scandinavi.
Questi Stati hanno già sperimenato le possibilità di una cresita su un territorio valorizzato; il bene comune migliora il benessere globale di tutti. L’Italia, oltre le risorse naturali, racchiude al suo interno circa il 50% del patrimonio storico, artistico mondiale, dunque, anche la biodiversità europea è un dono e se ben utilizzata, può creare straordinaria capacità imprenditoriale. Se riusciamo a trasformarci in un paese che gestisce il suo territorio in armonia a 360 gradi, con efficienza solidale, diventiamo il modello globale per il futuro, con un sicuro riflesso per il benessere dei singoli e della Nazione.
È un potenziale indubbio, ma occorre sperimentarne l’applicazione: per questo – ispirandosi al “Manifesto di Alleanza Bene Comune”, nato nel febbraio 2018 – come Abc Polis, un’associazione atta a sviluppare il metodo fondamentale dell’economia sostenibile, giusta, dinamica e inclusiva. Occorre reintrodurre beni, ricchezze proprie dell’ecosistema lì dove sono state inutilmente espulse, facendole rientrare dalla nostra vita sociale, economica, sostituendole con dei surrogati artificiali. Sembra un concetto astratto, ma non vi è nulla di più concreto: abbiamo caldo? Lasciamo spazio agli alberi, al vento, ai tetti verdi, ove i condizionatori non sono assolutamente necessari. Progettiamo un parco con servizi consoni (al posto di spogli marciapiedi stradali) per i giovani e meno giovani; creiamo occupazione con il porta a porta di contenitori di spazzatura riutilizzabili; con il trattamento accurato degli scarti organici.
Applicando un paradigma economico di sostenibilità – ambiente = benessere = giustizia = pace – Abc Polis mira a mostrare come lo stesso ecosistema protetto e ben curato genera più welfare e proventi, di un ecosistema mal utilizzato o, addirittura sfruttato. Formando e professionalizzando i giovani – a partire dai più sfavoriti – per questa nuova, crescente e inevitabile economia sostenibile, Abc Polis vorrebbe poter sperimentare a servizio dei cittadini e di una nuova impresa, per ridare le ali all’Italia. Col tempo stanno sorgendo sottogruppi per le donne i giovani, quasi a manifestare che Polis è in agenda, con un’ottica di piena realizzazione per il 2030. Vivere Green, come slogan, la sostenibilità come fattore di crescita economica, basata sull’impegno e giustizia sociale in ogni ambito: la ricerca, formazione e quindi il lavoro.
Aggiornato il 02 agosto 2021 alle ore 12:06