Razzismo vaccinale

Ritengo la decisione pressoché certa di imporre la vaccinazione una completa sciagura. Qualcuno crede in tal modo di mettere al sicuro le persone e le attività, mentre molti saranno dannati: si creerà una spaccatura sociale di un nuovo razzismo, che è il peggiore male delle società.

Il risultato della vaccinazione generale obbligata sarà la spaccatura della società: migliaia, centinaia di migliaia di persone rifiuteranno di vaccinarsi, staranno nella società senza vivere nella società. Senza contatti, lavoro, famiglie: se questo è un risultato di sicurezza sociale, abbiano il coraggio di affermarlo.

Quando si decide bisogna considerare gli effetti e l’efficacia, nel caso in oggetto l’efficacia è dubbia. Quale è il risultato efficace opportuno? Il licenziamento, l’emarginazione sociale di centinaia di migliaia di persone con l’aggiunta delle famiglie? Lo dicano, abbiano il coraggio di dirlo, di assumersi le conseguenze delle loro determinazioni.

È risolto il comando ma non l’efficacia del comando. L’esaltare il concetto che l’evenienza di pene, per chi non si vaccina, ha fomentato la vaccinazione non trascuri il fatto che ha fomentato anche l’avversione a una vaccinazione obbligatoria. Il punto è così definibile.

Sostengono che vaccinarsi immunizzi pressoché totalmente e pur subendo il contagio. Il contagio non è mortale; quindi, maggiore è il numero dei vaccinati, minore è il rischio per la gran parte della società vaccinata. Ottimo. Possiamo riprendere “in sicurezza”, si dice così, la vita sociale e produttiva. In realtà vi sono varianti impreviste e di originaria esistenza, nuove epidemie, ipotizzate, ma accettiamo il postulato – che sembra realistico – di una maggiore sicurezza se vaccinati.

Vi sono tuttavia persone che, diffidenti, temono risultati perversi, rifiutano l’imposizione. Sono cittadini come gli altri, hanno diritto di essere tenuti in conto. Dicono, vero, sono cittadini come gli altri, ma non vaccinandosi mettono in pericolo se stessi e gli altri.  Devono vaccinarsi, altrimenti rischiano di essere cacciati dal lavoro e dalla società. Piano. Se non vogliono vaccinarsi, esistono modalità per rendere queste persone non pericolose? Questo è il modo di procedere di una società libera, che prende in considerazione la libera scelta di tutti, perché il tutti passa per il ciascuno. Se il tutti è contro il ciascuno siamo nel totalitarismo, esiste il tutto ma non il ciascuno!

Se invece una parte riottosa della società viene scalciata, afflitta, immiserita, che buon risultato si ottiene? L’evenienza di migliaia di persone rovinate, perché non intendono vaccinarsi. È un trionfo della medicina e della politica? No. Ne sarebbe il fallimento.

Colpa di quella gente “ribelle”, si dice. Colpa di che? Di volere misure alternative al vaccino che ignoro se mi proteggerà a lungo, se devo rinnovarlo periodicamente, se provvede a tutte le varianti? Possibile che la scienza del XXI secolo non fornisca varie protezioni?

E poi, dov’è la prova dei danni causati dai non vaccinati? In questo momento di non vaccinati ce ne sono milioni, di decessi in numero minore! Dov’è la prova che non vaccinarsi mette a rischio gli altri e se stessi? Vero, la mia libertà deve tenere in conto la libertà altrui, ma anche gli altri devono tenere in conto la mia libertà. Se un cittadino ha timore o diffidenza a vaccinarsi, gli si offrano possibilità sostitutive. Certo che esistono, altrimenti con milioni di non vaccinati saremmo tutti al cimitero.

Al dunque, si vaccini chi vuole, si vaccini il maggior numero se vuole, ma si rispetti chi non vuole recare danno ma non intende vaccinarsi. In pochi mesi hanno generato i vaccini: possibile che non forgino altri rimedi? Strano. Insisto: libero vaccino in libero Stato. Non obbligo ma rimedi, l’obbligo e la punizione per chi non si vaccina susciterebbero conflitti, emarginazione, miseria (che sono peggiori del virus).

Ma scusate, il non vaccinato che sorte passerà? Se non lo incarcerate, circolerà e contaminerà la società, se lo vaccinate a forza dovrebbe tornare all’occupazione. Sarà deportato? Ed il non vaccinato licenziato cercherà di vendicarsi, infettando? Pare che si tratteranno i non vaccinati come gli immigrati: una volta che sono licenziati vengono dimenticati, gli immigrati una volta sbarcati sono avvolti dal silenzio.

Sarebbe opportuno conoscere la sorte dei non vaccinati licenziati. Riceveranno sussidi? Se effettivamente si perverrà alla feroce determinazione di licenziare, si avrà comunque a che fare con esseri umani, credo! Mi pare che taluni vogliano mostrarsi severi e autorevoli difensori della pubblica salute. Stanno esagerando. In fondo, le persone chiedono esclusivamente vari modi per proteggersi. Non vi sono? Vi sono.

La Commissione europea, il 29 giugno, ha pubblicato la Strategia sugli strumenti terapeutici contro il Covid-19, individuando cinque strumenti terapeutici candidati promettenti. L’efficacia di taluni appare testata, da ottobre a fine anno verrebbero usati. Allora, se la mortalità è minima, se presto vi saranno alternative, perché tanta frettolosità. Certo, non allo scopo di far mercato di vaccini. Sarebbe un sospetto di bassa mente. Abbiamo a che fare con sinceri tutori della salute. Se non nominano queste cure alternative, se non discutono dei sintomi iniziali informandone i cittadini, se fanno parola soltanto dei vaccini è perché convinti che esclusivamente i vaccini sono difensivi. E così sia. Ma qualche frase su possibilità diverse potete anche dichiararla!

La Commissione europea a mesi propagherà mezzi alternativi ai vaccini, voi non ne dite e l’opinione pubblica non ne sa! Strano. Suggerisco: chi non intende vaccinarsi tenetelo in sospensione qualche mese, il periodo di queste cure alternative. Immaginate l’assurdità: licenziare un docente a settembre, e a ottobre viene in uso una cura non vaccinale! Il trionfo della politica e della medicina.

Considero l’alternativa: o ti vaccini o ti licenzio, decisione rognosa, vaiolosa, scabbiosa, malsana. Il cittadino è fucilato alla schiena, gli viene strappata la conquista europea, la scelta – dico la scelta – all’interno della salute. Nessuno vuole recare male al prossimo, ma delle persone vorrebbero soltanto poter scegliere come salvare sé ed il prossimo.

Esclusivamente i vaccini tutelano? Niente affatto. Così appare in quanto non si fa apparire altro. Ma se addirittura ufficialmente la Commissione europea autorizzerà vie diverse di protezione associamole ai vaccini, ed il cittadino sceglie, e, soprattutto, parlatene, parliamone. Sono convinto che una accresciuta informazione sulle sintomatologie del virus ci farebbe agire subito.

O vaccino o morte è motto da cavalleria rusticana e lasciamolo al teatro. Noi vogliamo conoscere, scegliere, non essere scelti. La Scienza offra possibilità. Oltretutto ne è capace. Invece no. Vi è possibilità di scelta ma siamo decisi. L’opinione che nei momenti di crisi occorre un Lord Protettore non è errata, diventa errata se il Lord Protettore erra. O vaccino o morte, o ti vaccini o ti licenzio sono affermazioni prepotenti e suscitano ribellione e mali. Se realmente si procedesse ai licenziamenti, supereremmo il numero dei decessi per Covid. Spero che sia un modo forzato per accrescere le vaccinazioni. Ma è poco stimabile aizzare l’opinione pubblica contro il non vaccinato. Quando si crede di scovare il nemico, il responsabile del male, si diventa malvagi.

Aggiornato il 27 luglio 2021 alle ore 11:02