Degrado ed eversione

Questa la situazione: la Cina procede imperialisticamente, l’Occidente si combatte al suo interno. Sotto l’ombra offuscante della pandemia e la falsa luce abbagliante della Transizione verde, un vero miraggio che ci fa sognare un futuro in splendida forma, avviene la maggiore, estrema eversione mai compiuta dall'uomo su se stesso. Precisamente, la più degradante eversione che l’uomo abbia mai compiuto contro se stesso.

Vorrei capire che c’è da gloriarsi nel trarre latte dai piselli frullati, nell’imbandire le tavole di vermi fritti, nell’annientare la cultura classica, nell’abbattere statue di insigni navigatori, politici, artisti, nel vilipendere la civiltà dei “bianchi”, nel tutelare a tale grado la “diversità” sessuale che viene considerato reato poterla malgiudicare pur consentendone l’esistenza. E infine che c’è da glorificare nel sollecitare nei bambini una sessualità ambigua che può indurre alla perdita di identità non alla scoperta dell’identità sessuale!

Dove sta il livello superiore di questa futura società? Dove meriterebbe maggiore valutazione della presente? Che neri, afroamericani, ispanici straccino i “bianchi” è una conquista? Per quale migliore civiltà? Che i vermi siano prediletti sulla bistecca fiorentina è una vittoria? Che il trans sia tutelato come la più eminente manifestazione dell’orientamento sessuale è un risultato da medaglia d’oro? Ci rendessimo conto del precipizio, ci fermeremmo… inorriditi da noi stessi. Perché altro è includere.

Se si richiedesse soltanto l’inclusione ci sarebbe poco da obbiettare, ma si chiede la negazione del “bianco”, della civiltà classica, della nostra storia considerata razzista, della nostra cultura alimentare, della eterosessualità che, a vantarla, rischiamo di venir considerati omofobi.

Ecco come l’Occidente tramonta realmente, nella più melmosa confusione eversiva, ciò che degrada viene esaltato. Un produttore di latte munto dai piselli frullati ammesso nell’Unione europea invitò a brindare per l’evento. Che si abbia da festeggiare una tale circostanza è come festeggiare un suicidio. Il nostro.

Ciascuno sente le vicende secondo la propria natura e cultura. Se la gente dorme in piedi e crede che non succeda niente di pesante, che importante è il virus e non si accorge dell’abisso che stanno scavando sotto le fondamenta dell’uomo o che saremo inabissati se non percepiamo l’abisso, basta… è finita. Non abbiamo futuro. Anzi avremo il futuro che annoto: vermi come primo piatto, morte ai “bianchi”, neri, ispanici, afro-americani (cinesi) in bellavista, varietà sessuali da collezionista, desertificazione storica dei popoli occidentali, uomo puramente tecnico, anzi tecnica al posto dell’uomo.

Però in un lontano futuro sorgerà una piantina, la chiameremo “Transizione verde”. Mirabilia. Non esagero: se gli svolgimenti verranno dalle premesse dette, la peggiore eversione contro l’uomo è dietro la porta.

Aggiornato il 01 luglio 2021 alle ore 12:40