Prete arrestato, la difesa: “Azioni a scopo educativo e spirituale”

Ci si può fidare degli educatori e formatori a cui affidiamo i nostri figli? È questo che si chiedono i genitori della provincia di Enna in Sicilia, dove il prete Giuseppe Rugolo è stato arrestato e posto ai domiciliari ad aprile con l’accusa di abusi su minori. Ad avanzare le accuse è ormai un uomo, attualmente 28enne, che dopo anni ha trovato la forza di togliersi questo peso, presentandosi alla Squadra Mobile della sua città. Il giovane ha raccontato gli abusi subiti dal 2009 al 2013 e gli investigatori hanno avviato subito gli accertamenti. Diverse le testimonianze raccolte dal procuratore Massimo Palmieri di persone informate dei fatti. Molte anche le perquisizioni e le intercettazioni informatiche che hanno avuto riscontro nel racconto del denunciante.

Dalle indagini sono emersi una serie di elementi che parlano di altri due casi di ragazzi abusati in passato, che hanno portato all’arresto del sacerdote. “Azioni a scopo educativo e spirituale”, hanno invece spiegato i suoi avvocati dopo aver optato per il processo ordinario, soluzione che darà la possibilità di dimostrare questa tesi dinanzi al giudice. Per ora le testimonianze si sono fermate, ma la procura di Enna è convinta che ci siano altre possibili vittime e perciò invita le eventuali persone coinvolte a denunciare. 

Il parroco Giuseppe Rugolo rimarrà innocente fino a prova contraria, ma certo è che gli scandali in ambito ecclesiastico legati ad abusi su minori stanno diventando una realtà sempre più frequente e inquietante. Tuttavia, solo il 4 per cento dei casi è stato denunciato: è difficile svelarne altri, se viene steso il velo di omertà.

Aggiornato il 30 giugno 2021 alle ore 16:02