Chissà poi perché da sempre qualcuno ha sollevato dubbi mostrandosi morbosamente interessato alla vita sessuale di Bruce Wayne, il miliardario imprenditore e filantropo che vive in un maniero nella brughiera che s’estende intorno a Gotham City e che il mondo meglio conosce con il nome di Batman.

Il Crociato Incappucciato, il Cavaliere Oscuro è ormai da quasi un secolo un’icona pop, un mito assoluto dell’immaginario collettivo derivato dai fumetti prima e in seguito dalla televisione e dal cinema. Il rapporto tra quest’uomo notturno come lo avrebbe definito Niccolò Machiavelli se lo avesse conosciuto, gravato dalla tragedia che ha coinvolto lui e i suoi genitori quando era bambino, tormentato e ossessionato a tal punto da farlo diventare il miglior detective del mondo, la nemesi d’ogni criminale, con il suo figlioccio adottivo Dick Grayson, che è altrimenti Robin, è stato adombrato di una sorta di incestuosa omosessualità ai limiti della pedofilia. Tutto questo mentre una figura austera e onnipresente come il maggiordomo di Casa Wayne, Alfred Pennyworth fingerebbe di volgere lo sguardo altrove.

Insomma, il puritanesimo bigotto e benpensante, ossessionato dal sesso in ogni sua forma, tipico dell’America del Nord dei Padri Pellegrini, non si è fatto mancare l’occasione anche perché, sebbene questo non sia dichiarato, è evidente l’origine scoto-irlandese della famiglia Wayne e dunque i probabili antenati cattolici. Una gigantesca forma di onanismo mentale ha interessato per decenni il personaggio di Batman che si interscambia con il diurno Bruce dichiarato e affermato playboy e tombeur des femmes. E allora, dove starebbe il problema se non nell’invidia livorosa di coloro che vorrebbero essere come lui ma che non possono? Forse sono gli stessi che preferiscono all’Uomo pipistrello il suo contraltare perfettino e solarmente apollineo, quel Superman disceso da Krypton sulla Terra e che ha una sua regolare e tranquilla fidanzata. Superman – e quindi Clark Kent come giornalista del Daily Planet di Metropolis – è sessualmente rassicurante per l’uomo medio: ha una famiglia, non ha mai dubbi né incubi. Batman nulla di tutto questo.

Tant’è che qualche giorno fa, l’ennesima vampata appunto di quel puritanesimo degno delle peggiori roundhead di Oliver Cromwell, ha nuovamente fatto capolino proprio nei confronti del Vigilante di Gotham City, con la stessa casa madre del personaggio, la Dc Comics, che si è subito imposta sulla Hbo Max, produttrice della serie tv Harley Quinn, affinché venisse censurata e quindi rimossa, tagliata, una scena nella quale Batman si dedicherebbe a un cunnilingus con Catwoman. La tesi sostenuta dalla Dc Comics è stata: “Gli eroi non lo fanno”.

Ora credo sia palese a chiunque il ridicolo di tutta questa storia che non meriterebbe altro se non un sorriso di scherno, se non fosse che dietro ad essa si cela tutto quell’immenso e sommerso – ma non troppo – mondo afferente a un pensiero unico, ipermoralista, fluido, asessuato e al tempo stesso pansessuale, in apparenza libertario ma in realtà oppressivo, che si cerca di imporre in ogni modo, ovunque. I fedeli fan di Batman ovviamente, ben più aperti di mente e di cuore della detentrice dei diritti del personaggio, si sono ribellati alla decisione sostenendo che invece proprio perché Batman è un eroe, dimostra così di essere un “amante generoso”.

Ma voglio andare oltre. Perché mai un uomo, bianco, maschio, eterosessuale e adulto non dovrebbe avere un rapporto sessuale consenziente con una donna disponibile? Non vi è alcuna violenza né stupro, anzi soprattutto in un rapporto orale come in questo caso è semmai il maschio a “piegarsi” in una forma di venerazione dell’archetipo femminile. Rimanderei pertanto i più disattenti sull’argomento a rileggersi – o a leggersi – le pagine che Julius Evola e Otto Weininger hanno a loro tempo dedicato propria a questa “metafisica del sesso”, nelle quali e dalle quali potrebbero apprendere non tanto tecniche amatorie pratiche, quanto la spiegazione di quale sublime bellezza incanti il rapporto tra due corpi e due anime che si amano fisicamente oltre che, appunto, animicamente.

È una vergogna non che Bruce-Batman si dedichi appassionatamente a un cunnilingus a Selina Kyle alias Catwoman, ma che questo segno d’amore cortese e di venerazione venga ignobilmente censurato in nome di un imprecisato codice deontologico dell’eroe, quando invece si sorvola, se non si favorisce invece ben altre forme di promiscuità sessuale. È il politicamente corretto no? Sull’omosessualità nulla da dire, anzi la si manifesta ovunque apprezzandola, sull’eterosessualità invece ci si stracciano le vesti come Caifa nel Sinedrio! Farisei e ipocriti del Nuovo millennio.

Aggiungo ancora – e chi non lo ricordasse potrà facilmente ritrovarlo persino su YouTube – un genio come Tim Burton, nel suo secondo film dedicato al Cavaliere oscuro, Batman Returns, ha girato una scena “bollente”, di sapore decisamente fetish, nella quale su uno dei tetti della gotica città di Gotham è la bellissima Michelle Pfeiffer, inguainata nella tuta di Catwoman, a somministrare una “leccatina” alla maschera da pipistrello del suo avversario. Burton, il regista, aveva già capito tutto, già sapeva che gatti e pipistrelli si amano perché entrambi adorano la stessa notte e simile è la loro natura.

Ma Justin Halpern, co-creatore e produttore esecutivo di Harley Quinn, ha dichiarato al magazine Variety di essere stato costretto a cancellare Batman nell’atto di “leccare Catwoman”, dopo che la Dc Comics ha imposto il taglio della scena incriminata, sostenendo che gli eroi “non possono assolutamente farlo”. Verrebbe da chiedersi allora chi possa farlo. Anche perché, ma questo forse alla Dc non è noto, per esempio chi per “legge” non pratica sesso orale alle donne, sono non proprio gli eroi, bensì camorristi e mafiosi dunque la criminalità organizzata.

Come è evidente siamo al punto di non ritorno, laddove ogni cosa si confonde e spesso si sovverte, capovolgendosi e mistificando tutto compresi il Bene e il Male. “Così va il mondo, Charlie Brown”, avrebbe chiosato l’immortale creatore dei Peanuts, Charles Monroe Schulz, e anche tra le alte torri e sulle guglie dei grattacieli piovosi di Gotham City, sotto le luci sciabolanti dei suoi riflettori, in quella lunga notte della città più corrotta al mondo, è l’amore tra un uomo e una donna a rivelarsi essere ormai la cosa più difficile di questo mondo.

Aggiornato il 18 giugno 2021 alle ore 10:49