È tornato dove tutto iniziò a diciassette anni, in quel Parma che gli spalancò le porte del calcio che conta, di una carriera irripetibile che ha scritto la storia dei portieri nel panorama italiano ed internazionale. Ventisei anni dopo Gigi Buffon chiude la sua incredibile con i gialloblù.
Colpisce l’aspetto romantico della scelta poiché non mancavano all’ex giocatore della Juventus offerte di squadre estere e, probabilmente, di un livello superiore al Parma. Colpisce, forse chi non conosce a fondo il portiere “più forte di tutti i tempi” che conferma il suo essere numero uno. Un uomo che non dimentica il suo passato e che, anzi, lo valorizza nella consapevolezza che la riconoscenza sia un valore di pochi.
Una analogia impietosa con il diniego che Antonio Cassano riservò al Bari, squadra della sua città, quando si parlò di un suo probabile ritorno. In quell’occasione Fantantonio sminuì i pugliesi, offendendo non solo i tifosi biancorossi, una città intera, ma anche se stesso e il suo passato a cui tutto deve. Due storie emblematiche: un uomo che è stato campione del mondo, vincitore di scudetti e coppe varie e un calciatore che non ha vinto praticamente nulla nella sua carriera e che ha fatto del suo discutibile carattere il proprio segno caratterizzante.
Buffon, quindi, emblema di un calcio italiano che non c’è più, romantico e ricco di valori. Il portiere ha firmato un contratto di due anni e cercherà di contribuire a riportare il suo Parma in serie A. Non è un esordio assoluto in serie B per lui, con la Juve aveva scelto di restare, nella serie cadetta, proprio nel 2006, quando la squadra bianconera fu retrocessa a tavolino, dopo essere diventato campione del mondo.
Cosa ne possono capire i mezzi calciatori che non sono mai diventati Campioni, quelli che hanno rinnegato il loro passato e umiliato chi li ha visti crescere. Buffon è già leggenda, la sua carriera è scritta nella storia del calcio italiano. Un giorno, in molti, potranno dire “ho visto giocare Gigi Buffon, il portiere più forte di tutti i tempi”. L’ultimo romantico di un calcio che non c’è più.
Aggiornato il 18 giugno 2021 alle ore 11:14