
La politica è l’attuazione di una filosofia, di una idea dell’uomo talvolta ideale, di un uomo possibile tra le possibilità dell’individuo. Tutte le civiltà hanno attuato sovente una filosofia che avevano concepito. L’uomo ideale forgiato dalla filosofia ed attuato dalla politica, o meglio, attuato nelle società fu l’uomo classico, colui il quale tentava e voleva ampliarsi interiormente, ponendosi i problemi dell’Esistenza, di Dio, della Morte, del Mistero, dell’Aldilà, del Bene, del Male, della Verità.
L’uomo classico dava essenziale rilievo alla forma, per manifestare espressivamente quanto si poneva in essere, sia nei rapporti sociali che nell’arte. Noi abbiamo perduto il valore della “forma”, diamo a questo termine una connotazione non di pregio, quasi fosse un attributo per agghindare o un abbellimento sovrapposto. Al contrario, dare “forma” è porre allo splendore il dire, il fare. È onorare ciò che esprimiamo o compiamo. Significa stimare i propri pensieri o renderli stimabili, solennizzarli. In tal senso, le civiltà antiche furono tutte “formali” e per quel che riguarda Europa, Greci, Romani, Cattolicesimo del passato, i tentativi di civiltà formali si ebbero con l’Illuminismo liberale, il Romanticismo.
All’avvento della Rivoluzione industriale l’uomo classico si attenua fino a dissolversi, ci si rivolge alla tecnica che esisteva anche prima ma quale mezzo per attuare il fine, non come fine delle attività umana. Invece lo sviluppo dei mezzi tecnici diventa lo scopo essenziale della società industriale, il grande scopo per grandi risultati pratici ma con minori risultati nell'interiorità dell’uomo. Ammiriamo lo strumento anche se lo impieghiamo per scopi striminziti, straccioni. Ammiriamo la “prestazione”, non quale prestazione compiamo. All’uomo classico è sopravvenuto l’uomo tecnologico, il quale si esalta per lo strumento in sé, rotondo di piacere. Ho il cellulare di ultima generazione, ho la macchina elettrica… ma che uso farai, uomo tecnologico, del cellulare ultima generazione e della macchina elettrica?
Solo l’uomo classico potrebbe rivelartelo Ti direbbe: “Fugace è l’esistenza, pensa con serietà e libertà di mente se puoi sostenere che esiste Dio o qualche parvenza di eternità; in ogni caso, poichè la vita è certa e l’oltre vita oscuro interamente, poni degli scopi alla tua esistenza durante l’esistenza, io (è l’uomo classico che parla) ho reso sacro, rituale, solenne ogni istante della mia giornata. Non esageravo, ma coltivavo riti, inni, sacralità, anche attingendoli dalla Natura, per me il Sole, le Stelle. I Fiumi erano sacri, sacro il convito, il saluto, il vino, l’olio, Mi intrattenevo con l’ospite in modo formale, nel senso che io assegnavo a questo termine. Ai miei tempi primeggiava la Retorica. Voi, al solito, avete reso spregevole il termine ma per noi la Retorica era il dire, parlare con arte espressiva. L’Arte era il nostro scopo, la conoscenza e la vicendevole dignità. Certo avevamo gli schiavi ma noi non eravamo schiavi. Oggi dite di non avere schiavi ma siete schiavi di strumenti senza scopo”. E l’uomo classico tacque.
Dalla tecnologia non possiamo indietreggiare, è una conquista evolutiva. Ma l’uomo interiore non può limitarsi ad ammirare lo strumento in sé, il feticismo del mezzo è perversione come feticismo sessuale, sposta l’uomo dall’uomo all’oggetto. Tornare all’uomo che vale per quel che ha in sé, uno scopo dell’Europa, di certo non dell’Unione europea! Chi sa, forse l’Europa ritroverà volontà di potenza, altra connotazione vilipesa, che invece significa auto elevazione, potenziarsi non dominare, sottomettere, o piuttosto: sottomettere la parte svilente di se stessi.
Rinasce la Cina, rinasce l’India, cercano di spadroneggiare gli Stati Uniti, si affacciano al proscenio i russi, ma non forgiano un ideale di uomo classico, sono tutti nel cerchio del feticismo dello strumento, corrono il palio della meta tecnica. Giusto, ma non basta. Noi avremmo la carta d’oro: l’uomo classico, siamo gli inventori dell’Umanesimo. Riscopriamolo non contro la tecnica ma al di sopra della tecnica, che resta un mezzo.
Aggiornato il 17 giugno 2021 alle ore 11:18