
I casi della vita. Il giorno in cui veniva ufficializzata la nomina di Augusto Minzolini a direttore de Il Giornale, moriva il giornalista e scrittore Livio Caputo che era stato chiamato a sostituire pro tempore il dimissionario Alessandro Sallusti.
Coincidenze. L’addio di una delle figure di spicco del giornalismo milanese e del movimento liberale coincide con il tentativo del gruppo di Paolo Berlusconi di inserire il quotidiano di via Negri nel quadro dello sviluppo della politica economica e culturale di Milano. La capitale lombarda è chiamata alle urne per eleggere il nuovo primo cittadino dopo il quinquennio guidato da Beppe Sala che si ripresenta all’elettorato milanese forte del successo dell’Esposizione alla Fiera.
Livio Caputo è stato anche consigliere comunale di Milano e la sua esperienza da “civico” indica una delle possibili strade del centrodestra. Dopo i due “tecnici” candidati al Campidoglio la Lega di Matteo Salvini, Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni e Forza Italia di Silvio Berlusconi potrebbero presentare un tandem composto un non politico (Oscar Di Montigny, Annarosa Racca, Maurizio Dallocchio) e dall’ex sindaco Gabriele Albertini nel ruolo di vicesindaco.
Per Milano il giornalista Livio Caputo – 88 anni, da tempo malato – è stato un protagonista forte e passionale, un liberal-conservatore a cui affidare la direzione del quotidiano La Notte dopo quella di Nino Nutrizio, per 5 anni di Epoca, la vicedirezione del Giornale di cui era stato inviato. Nel suo curriculum le esperienze da corrispondente a Bonn, Londra, New York, le interviste ai grandi del mondo come Lyndon Johnson, Willy Brandt, Georges Pompidou, Yitzhak Rabin. Ottenne il Premio Hemingway per il coordinamento dei servizi sulla Guerra del Golfo quando era al Corriere della Sera, capo della redazione Esteri. Aveva scritto pagine memorabili sull’atroce esperienza della Guerra in Vietnam.
Era considerato uno dei maggiori esperti di politica estera del giornalismo italiano, tanto da diventare sottosegretario alla Farnesina nel primo Governo Berlusconi. Come il rapporto di Indro Montanelli con i lettori con la rubrica “Le Stanze”(a cui lo legava una profonda amicizia e una identità di vedute nelle battaglia di libertà e pluralismo) così il blog di Livio Caputo “Dalla vostra parte” aveva un grande seguito.
Il titolo di un suo libro è “Cittadino pover’uomo” per significare le difficoltà quotidiane che incontra chi si rivolge alla Pubblica amministrazione, chi cerca una giustizia rapida e chi deve aprire un’attività commerciale. Ma un altro titolo è quello “Con rabbia e con amore” per mettere in evidenza i due termini della vita quotidiana: dalle disfunzioni della sanità agli atti di solidarietà.
Già malato, nel maggio 2021 è stato chiamato a compiere un atto di generosità giornalistica per permettere alla società del Giornale di trovare con calma il successore di Alessandro Sallusti, per anni in prima fila anche nelle battaglie televisive e che è passato alla guida di “Libero” con Vittorio Feltri. Lo spirito di servizio vinse gli affanni. “Sono di nuovo con voi, seppure per breve tempo” scrisse il 18 maggio”. E poi: “Mi è stato chiesto di uscire dal mio ritiro forzato e assolvere questo compito. Ne sono non solo onorato ma commosso”.
Un maestro di giornalismo non si tira mai indietro, fino all’ultimo respiro. Lascia un esempio alle nuove generazioni di liberal-conservatore che indagava senza pregiudizi sulle vicende della storia, comprese quelle legate agli anni dell’egemonia comunista nei Paesi dell’Est Europa.
Aggiornato il 16 giugno 2021 alle ore 13:01