Una riforma sulla sicurezza dei luoghi di lavoro che non può più protrarsi nel tempo. Troppe le vite spezzate: questo l’accorato appello lanciato da Angelo Raffaele Margiotta, segretario generale della Confsal. Un commento giunto a seguito degli incidenti dove hanno perso la vita Luana D’Orazio (in uno stabilimento tessile in provincia di Prato) e Christian Martinelli, operaio schiacciato da un tornio a Busto Arsizio.
“Una riforma in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro non è più rinviabile – è sbottato Margiotta – da gennaio a oggi sono 186 i morti sul lavoro secondo l’Inail. È inaccettabile: sono vite umane, non numeri”. Per Margiotta, in primis, è fondamentale risolvere il problema “della frammentarietà dei compiti, delle responsabilità e della disomogeneità dei controlli, in modo da rendere più organica e incisiva, per la tutela della sicurezza dei lavoratori l’azione di vigilanza”. A tal proposito, la Confsal e Confsal-Atisl (ovvero l’Associazione sindacale tecnici e ispettori per la sicurezza sul lavoro) hanno chiesto “l’istituzione di un Polo unico nazionale della sicurezza sul lavoro presso l’Inail, quale unico Ente di vigilanza nel cui organico possano confluire gli ispettori tecnici dell’Ispettorato nazionale del lavoro, il cui numero a oggi è di sole 300 unità per tutte le 90 province italiane”.
Insomma, non c’è più tempo da perdere. Questo il monito di Margiotta: “È urgente e necessario reclutare un numero maggiore di ispettori tecnici, potenziando anche l’attività di formazione, di informazione e di assistenza in materia di salute e sicurezza sul lavoro, a beneficio di tutte le aziende del tessuto produttivo italiano”. Perché “solo così si potrà evitare che si ripetano drammatici incidenti nei luoghi di lavoro”.
Aggiornato il 06 maggio 2021 alle ore 11:13