La doppia morale di Fedez & Ferragni

Chi ci mette valori e principi sbaglia. Il marketing, sì, c’entra. Il caso Fedez-censura Rai è una vicenda di marketing canoro-politico. Spento Beppe Grillo, sale Federico Leonardo Lucia. La sinistra ha sempre i suoi fenomeni, come ha commentato Maurizio Belpietro. Soprattutto quando non deve parlare di lavoro, di giustizia, quando insomma deve decentrare l’attenzione, insabbiare i fallimenti e le grane e mandare avanti la gioiosa macchina in un Primo maggio disastroso, pandemico e inzuppato.

A Fedez, poi, sai che importa delle battaglie morali, quando anni fa cantava l’opposto: “Non fare l’emo fr***o con lo smalto sulle dita”. Lui che adesso gli smalti li usa e ne ha lanciato addirittura una linea. “Anni fa ero ignorante”, si è giustificato il rapper. Ipocrisia elevata a business. Tanto più che i Ferragnez i milioni li fanno con la più ossessionante delle famiglie tutta casa, amore e pargoli. Contraddirsi, smentirsi, dire bugie. Le questioni etiche e sensibili per la sinistra non sono mai stati temi rigorosi, comandamenti come esortava Joseph Ratzinger, ma propaganda. Cioè materia per manipolazione mentale, in cui il trascendente diventa pensiero unico e fedeltà al partito.

Così il plotone di filosofi, semiologi e pensatori rossi ha svuotato il divino e adattato la mistica. Leggono in pubblico la “Divina Commedia” perché è come un’opera buffa declamata dal più guitto dei dicitori. Da Corrado Augias a Luigi Manconi, passando per Eugenio Scalfari, non riconoscono il dogma sostituito con la cultura mistificante. Come di recente con Papa Bergoglio di cui il “chi sono io per giudicare” è stato promosso a benedizione ai matrimoni e adozioni gay. Vi sembra possibile?

La morale della sinistra è la distruzione del concetto stesso di morale, il suo svuotamento. Per questo il Ddl Zan contro l’omofobia presenta pericolose lacune e stravolgimenti. L’intento vorrebbe essere quello di punire i reati di odio contro gay, lesbiche, transessuali, disabili, neri e discriminati. Ah sì, e allora che si fa per le vittime della furia comunista, per i caduti dell’antifascismo e degli anni di piombo, quella scia di sangue e vendette ancora oggi impunite e per cui non è possibile celebrare processi, funerali, commemorazioni, come di recente per Sergio Remelli? Non sono ancora reati?

C’è un Fedez di destra per quei ragazzini uccisi e sputati o valgono ancora le attenuanti dei Br latitanti? L’obiettivo della sinistra è difendere l’indifendibile, legittimare comportamenti, identità, forme sociali antagoniste, anticostituzionali e soprattutto anticattoliche nel senso di contrarie alla natura. Per farlo puntano sul reato d’opinione al contrario, affinché nessuno possa più parlare contro, nessuna possa più obbiettare e negare. È la più spericolata operazione liberticida della storia: tutto quello identificato per millenni come “peccato” diventa categoria protetta e si vorrebbe punire chiunque la pensi diversamente. Non solo non si potrà più parlare del sesso contro natura, come insegna la Bibbia, ma non si potranno indagare la pedofilia, l’abuso, la prostituzione e le mercificazioni.

I processi contro il Forteto o Bibbiano non ci sarebbero stati secondo questo stravolgimento dei paradigmi umani. Il sesso separato dall’amore, la carne al posto del cuore. Tanto vero che è già iniziata quella incredibile “cancel culture” in conseguenza della quale tutto il passato è revisionato, per cui anche Seneca, Plutarco, Marco Aurelio come Dante fino a Via col Vento e Dumbo sono finiti sotto la lente del revisionismo anti-omofobo. Nulla di più sciocco e assurdo, però molto pericoloso.

Nei giovani la manipolazione ha già dato i suoi effetti. Più libertà e bellezza? Più automi, privi di coscienza, costruiti per ragioni politiche, come gregge unito al pensiero unico. Il liberticidio sessuale non porta sicurezza e civiltà. Le violenze contro i gay sono ciniche e giornaliere, il bullismo è una modalità generazionale, la sessualità è bestiale, le violenze sulle donne sono i reati più comuni. Tutta la propaganda sui “mostri di destra” è crollata nella vicenda del presunto stupro di gruppo del figlio di Grillo, a dimostrare che l’orrore carnale non era nero e fascista. Aveva ragione Pier Paolo Pasolini, il quale in quel caso giudiziario da cui parte tutto, il Circeo, indicava la cancrena dei rituali sadici del sesso “senza ali”.

L’eterosessualità è scaduta nella violenza e sopraffazione, mentre l’omosessualità viene spacciata per paradigma della famiglia sana e felice. Nessuna percezione della crisi mondiale, delle pandemie che si spandono, dei comportamenti dissociati di quei figli killer che al primo diniego dei genitori, alla prima obiezione, alla prima rimostranza impugnano l’arma e uccidono. Onora il padre e la madre cancellato. Penso alla furia muscolare di Benno Neumair esempio di ermafrodito che ha strangolato i genitori e li ha gettati nel fiume, ai fidanzatini di Avellino e ai tanti protagonisti delle mediatiche “storie criminali”. Nessun ripiegamento, sempre più audience.

E più gas alla tolleranza sulle droghe e allo Ius soli. Chi vota queste libertà sceglie questi orrori. Cosa fare? Non c’è opposizione ragionevole e convincente. Non sono opposizione le frasi dei leghisti che Fedez voleva portare sul palco del Concertone: se avessi un figlio gay lo brucerei nel forno, sono stufo di questi fenomeni da baraccone, comincino a comportarsi da normali. Il centrodestra paga la sua ambiguità fatta ancora di pregiudizi verso immigrati, neri, rom, minoranze. Nessun Dio né dall’una né dall’altra parte. Una generazione senza un Mosè e le tavole ma con i like di Fedez & Ferragni. Che predicano rosso, ma vivono bianco.

Aggiornato il 05 maggio 2021 alle ore 11:50