
In nome del Ppp nessun cittadino dorme più sonni tranquilli. La sua casa, i suoi soldi, la sua stessa vita sono ormai a disposizione della cricca di potere. Quest’ultima si riunisce e decide se espropriarlo dei soldi o della terra, se costruire debiti dal nulla e levargli casa o, peggio, se ucciderlo o menomarlo, e nemmeno risarcire i suoi cari. Il Ppp non è una terribile parolaccia (forse lo è) ma l’acronimo di “Partenariato pubblico-privato”, una voce che negli stessi libri di diritto presenta aspetti equivoci e motivazioni carenti. Il Ppp è una forma di cooperazione tra poteri (pubblici e privati): un accordo plutocratico con l’obiettivo di finanziare, costruire e gestire infrastrutture, o fornire servizi di interesse pubblico (come far gestire i soldi statali delle emergenze a multinazionali: per esempio BlackRock, Amazon, Microsoft). Tale forma di cooperazione con autorevoli comitati d’affari è motivata dallo Stato come “capacità d’attrarre investimenti privati”, e con la clausola aggiuntiva delle “competenze non disponibili all’interno della Pubblica amministrazione”.
Di fatto il Ppp funziona come la vecchia Fiat, ovvero i profitti sono sempre degli investitori privati, ma le perdite sono per contratto spalmate sui cittadini. Il partenariato non è una privatizzazione, né una categoria giuridica, né tanto meno un istituto: piuttosto un modello di organizzazione e di azione amministrativa atipica, che mette la collettività di fronte all’atto compiuto, e senza nemmeno la possibilità che una “class action” (come nel mondo anglosassone) possa inchiodare il privato alle proprie responsabilità, a pagare gli eventuali danni.
Nemmeno a livello di normative dell’Unione europea esistono definizioni esatte del Ppp. Il testo di “Diritto comunitario degli appalti pubblici e delle concessioni” (Comunicazione commissione Ue 30 aprile 2004, Com 2004 numero 327) chiarisce che “con tale termine ci si riferisce, in generale, a forme di cooperazione tra le autorità pubbliche e il mondo delle imprese che mirano a garantire il finanziamento, la costruzione e la gestione o la manutenzione di un’infrastruttura oppure la fornitura di un servizio”. Di fatto il partner pubblico dovrebbe vigilare sugli obiettivi da raggiungere, e per il bene della collettività: perché il Ppp mette mani a strade, ferrovie, porti, aeroporti, energia, acqua, salute.
Quindi lo Stato dovrebbe vigilare sui prezzi che il privato pratica alla comunità, e se gli indennizzi ed i risarcimenti avvengano per davvero. Ma questo in Italia non succede, così capita che dal crollo del Ponte Morandi, passando per la strage di Viareggio e per l’incidente della Torre dei piloti di Genova, per espropri e danni in Valsusa e trafori del Monte Bianco, come per gli espropri dei terreni per costruire le pedemontane (Veneto, Marche, Lombardia) o per la Tap dal Salento all’Abruzzo, l’elenco dei danneggiati dai Ppp diventa davvero lungo. Milioni d’italiani danneggiati e messi in povertà, centinaia uccisi, qualche decina trascinati nei tribunali e rovinati attraverso il sistema delle cause civili.
Ppp come Ponte Morandi
L’emblema del “Partenariato pubblico-privato” in Italia si chiama Autostrade. I Benetton hanno investito nel settore autostradale, così li ritroviamo in Aspi (Autostrade per l’Italia) come nel traforo del Monte Bianco. Di fatto la viabilità è oggi in Italia un partenariato tra Stato e Benetton, e con i relativi rimpalli di competenze e responsabilità. Ecco perché ben sessantanove, tra funzionari e dirigenti (Anas, Aspi e ministero del Trasporti), andranno a processo per il crollo del Ponte Morandi: sono accusati a vario titolo di falso, attentato alla sicurezza dei trasporti, omicidio stradale, omicidio colposo plurimo, disastro colposo e crollo colposo.
“Tra rimpalli di competenze e responsabilità è tutto da giocare” assicurano i loro legali, e qualcuno aggiunge “siete in troppi... passerà tempo e finirà come per il rogo di Viareggio”. Ma la procura è di diverso avviso, ed intende entro quest’anno processarli tutti. Alcuni funzionari e dirigenti rinviati a giudizio sono ancora a loro posto, a gestire i lavori di Aspi a Genova, in Liguria e, soprattutto il nuovo ponte. È il caso di Paolo Agnese (responsabile dell’ufficio di Aspi della Direzione primo tronco denominato Tecnica), Riccardo Rigacci (responsabile dell’ufficio di Aspi della Direzione primo Tronco denominato Esercizio; responsabile dell’ufficio di Aspi denominato Direzione primo Tronco) e Antonino Valenti (responsabile dell’ufficio di Spea denominato Coordinamento direzione Lavori; responsabile dell’ufficio di Spea denominato Ufficio tecnico di Sorveglianza autostradale (Utsa) primo Tronco). Dalle indagini emerge che in più di cinquant’anni non vi sarebbero mai stati interventi di manutenzione sugli stralli delle pile. Francesco Cozzi (procuratore della Repubblica di Genova) ha detto “non abbiamo perso nemmeno un giorno senza lavorare”. Genova è, secondo fonti autorevoli, il luogo dove potrebbe infrangersi la piramide di potere che sostiene il Ppp. La lista dei rinviati a giudizio è davvero lunga. Soprattutto si concentrano sul processo le attenzioni dei gruppi assicurativi, partecipati da BlackRock quanto la stessa Autostrade: il conflitto d’interessi nel partenariato c’è tutto, ma la politica volge lo sguardo altrove.
Alla sbarra genovese
Per bocca di Egle Possetti, il Comitato delle vittime del Ponte Morandi chiede che parli chi sa cos’è accaduto, chi ha gestito sul posto manutenzioni e rapporti con appaltatori e subappaltatori. Oltre ai già citati Paolo Agnese, Riccardo Rigacci ed Antonino Valenti, anche altri verranno processati a Genova: nomi importanti della viabilità e delle opere pubbliche, che ancora operano ed orbitano tra Aspi, Anas e ministero. L’elenco è lungo: Roberto Acerbis (responsabile dell’ufficio di Spea Monitoraggio opere e Analisi ingegneristiche), Serena Allemanni (responsabile dell’ufficio di Spea Sorveglianza Utsa primo Tronco), Alberto Ascenzi (responsabile dell’ufficio di Spea Supporto tecnico alla vigilanza), Claudio Bandini (responsabile dell’ufficio di Aspi Service tecnico-progettuale), Mario Bergamo (responsabile dell’ufficio di Aspi Direzione maintenance e investimenti esercizio), Lanfranco Bernardini (responsabile dell’ufficio di Spea Progetti opere complementari e manutenzione), Paolo Berti (responsabile dell’ufficio di Aspi Direzione centrale operations), Antonio Brencich (esperto invitato a partecipare, ai sensi dell’articolo1 comma 4 del decreto del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti 14 ottobre 2004, numero 17771, all’adunanza del Comitato Tecnico Amministrativo costituito presso il Provveditorato interregionale per le opere pubbliche per il Piemonte, la Valle d’Aosta e la Liguria).
E ancora Salvatore Buonaccorso (membro interno e componente della commissione relatrice del Comitato tecnico amministrativo costituito presso il Provveditorato interregionale per le opere pubbliche per il Piemonte, la Valle d’Aosta e la Liguria), Gabriele Camomilla (responsabile degli uffici di Autostrade e poi di Aspi Funzione Studi e Ricerche e Manutenzioni), Carlo Casini (responsabile degli uffici di Spea Utsa primo Tronco e Sorveglianza), Giovanni Castellucci (responsabile dell’ufficio di Autostrade e poi di Aspi, amministratore delegato di Aspi), Maurizio Ceneri (responsabile dell’ufficio di Spea Collaudi e Controlli non distruttivi), Stefano Chini (responsabile dell’ufficio di Anas Area attività ispettive dell’Ispettorato vigilanza concessioni autostradali), Agostino Chisari (responsabile dell’ufficio di Autostrade, e poi di Aspi, Direzione primo tronco), Vincenzo Cinelli (responsabile dell’ufficio del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti Direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali), Mauro Coletta (responsabile dell’ufficio di Anas Ispettorato generale dell’area tecnica servizio autostrade in concessione; responsabile dell’ufficio di Anas Direzione centrale autostrade e trafori; responsabile dell’ufficio di Anas per la vigilanza sulle concessioni autostradali; responsabile dell’ufficio del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti denominato Struttura di Vigilanza sulle Concessionarie Autostradali; responsabile dell’ufficio del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti Direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali).
Poi Emanuele De Angelis (dipendente dell’ufficio di Spea Progettazione per l’Esercizio; responsabile della progettazione specialistica, per conto di Spea, dell’intervento di retrofitting degli stralli delle pile 9 e 10 del viadotto Polcevera approvato dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti in data 11 giugno 2018), Matteo De Santis (responsabile dell’ufficio di Aspi Progettazione, Sorveglianza e Monitoraggio; responsabile dell’ufficio di Aspi denominato gallerie, progettazione e monitoraggio Opere strutturali), Galliano Di Marco (responsabile dell’ufficio di Aspi Direzione Esercizio), Fulvio Di Taddeo (responsabile ufficio Aspi servizi specialistici di ingegneria), Michele Donferri Mitelli (responsabile dell’ufficio di Aspi Direzione maintenance e investimenti esercizio), Giorgio Fabriani (responsabile dell’ufficio di Autostrade Funzione Tecnica; responsabile dell’ufficio di Aspi Direzione primo Tronco; responsabile ad interim dell’ufficio di Aspi della Direzione primo Tronco Servizio Tecnico; responsabile ad interim dell’ufficio di Aspi della Direzione primo Tronco denominato Esercizio), Roberto Ferrazza (dirigente del Provveditorato interregionale per le opere pubbliche per il Piemonte, la Valle d’Aosta e la Liguria e, in quanto tale, presidente del Comitato tecnico amministrativo costituito presso il suddetto Provveditorato).
A seguire Lucio Ferretti Torricelli (responsabile dell’ufficio di Spea Ufficio strutture; responsabile dell’ufficio di Spea denominato Opere d’arte), Michele Franzese (responsabile dell’ufficio di Anas Area attività ispettive dell’Ispettorato vigilanza concessioni autostradali; responsabile dell’ufficio del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti denominato Divisione uno della Direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali), Luca Frazzica (responsabile dell’ufficio di Aspi Progettazione e coordinamento Opere strutturali stazioni e fabbricati), Antonino Galatà (responsabile dell’ufficio di Aspi Direzione esercizio; amministratore delegato di Spea), Massimiliano Giacobbi (responsabile dell’ufficio di Spea Pianificazione e commesse; responsabile dell’ufficio di Spea Divisione esercizio e Nuove attività; responsabile ad interim dell’ufficio di Spea Uffici specialistici e Nuove attività; responsabile ad interim dell’ufficio di Spea Coordinamento Progetti; responsabile ad interim dell’ufficio di Spea progettazione per l’esercizio; direttore tecnico e responsabile integrazione prestazioni specialistiche, per conto di Spea, dell’intervento di retrofitting degli stralli delle pile 9 e 10 del viadotto Polcevera approvato dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti in data 11.6.2018), Marita Giordano (responsabile dell’ufficio di Aspi della Direzione primo Tronco Tecnica; responsabile dell’ufficio di Aspi della Direzione primo Tronco Esercizio), Mauro Malgarini (responsabile dell’ufficio di Autostrad Monitoraggio e Manutenzione; responsabile dell’ufficio di Autostrade, e poi di Aspi, Monitoraggio e Manutenzione Straordinaria; responsabile dell’ufficio di Aspi Manutenzione straordinaria Opere Civili; responsabile dell’ufficio di Aspi Manutenzione Opere Strutturali), Stefano Marigliani (responsabile dell’ufficio di Aspi Direzione primo Tronco), Dino Maselli (responsabile dell’ufficio di Aspi della Direzione primo Tronco denominato Esercizio), Alessandro Melegari (responsabile dell’ufficio di Aspi Direzione 1° Tronco).
Massimo Meliani (responsabile dell’ufficio di Aspi Opere d’Arte Direzione 1°, 2°, 3° e 9° Tronco, appoggi e miglioramento sismico; responsabile dell’ufficio di Aspi Opere d’Arte Nord, Giunti e Gallerie; responsabile dell’ufficio di Aspi della Direzione 1° Tronco Tecnica), Riccardo Mollo (responsabile dell’ufficio di Aspi Direzione Servizi Tecnici; responsabile dell’ufficio di Aspi Direzione (Condirezione) generale Operations e Maintenance; responsabile dell’ufficio di Aspi Direzione Generale; responsabile ad interim dell’ufficio di Aspi Maintenance e Investimenti Esercizio), Giampaolo Nebbia (responsabile dell’ufficio di Spea Funzione Centrale Servizi Esercizio; responsabile ad interim dell’ufficio di Spea Progetti Opere Complementari e Manutenzione; responsabile dell’ufficio di Spea Coordinamento Tecnico della Divisione Esercizio e Nuove Attività), Luigi Pierboni (responsabile dell’ufficio di Autostrade Lavori), Alessandro Pirzio Biroli (responsabile dell’ufficio di Autostrade Direzione Coordinamento Operazioni Autostradali), Giovanni Proietti (responsabile dell’ufficio del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti Divisione 4 della Direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali), Franco Rapino (amministratore delegato di Spea; responsabile dell’ufficio di Autostrade Gestione Tecnica), Michele Renzi (responsabile dell’ufficio di Aspi della Direzione primo Tronco Esercizio), Mariano Romagnolo (responsabile dell’ufficio di Aspi Ponti e Viadotti; responsabile dell’ufficio di Aspi Appoggi Giunti Manutenzione e Miglioramento Sismico Viadotti).
Massimo Ruggeri (ispettore di opere d’arte dell’ufficio di Spea denominato Ufficio Tecnico di Sorveglianza Autostradale (Utsa) prio Tronco), Fabio Sanetti (responsabile dell’ufficio di Spea Sorveglianza Utsa primo Tronco), Michele Santopolo (responsabile dell’ufficio di Aspi Progettazione, Sorveglianza e Monitoraggio), Bruno Santoro (responsabile dell’ufficio del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti denominato Divisione uno della Direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali), Ugo Sartini (responsabile dell’ufficio di Autostrade, e poi di Aspi, della Direzione primo Tronco denominato Manutenzione; responsabile dell’ufficio di Aspi della Direzione primo Tronco Tecnica), Mario Servetto (membro esterno e componente della commissione relatrice del Comitato Tecnico Amministrativo costituito presso il Provveditorato interregionale per le opere pubbliche per il Piemonte, la Valle d’Aosta e la Liguria), Giuseppe Sisca (membro interno e componente della commissione relatrice del Comitato Tecnico Amministrativo costituito presso il Provveditorato interregionale per le opere pubbliche per il Piemonte, la Valle d’Aosta e la Liguria), Paolo Strazzullo (responsabile dell’ufficio di Aspi della Direzione 1° Tronco denominato Tecnica e Impianti; Rup (responsabile unico del procedimento) dell’intervento di retrofitting degli stralli delle pile 9 e 10 del viadotto Polcevera approvato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti in data 11.6.2018).
Carmine Testa (responsabile dell’ufficio di Anas Ufficio ispettivo territoriale di Genova dell’Ispettorato per la vigilanza sulle concessioni autostradali; responsabile dell’ufficio del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti Ufficio ispettivo territoriale di Genova della Struttura di Vigilanza sulle Concessionarie Autostradali; responsabile dell’ufficio del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti denominato Ufficio ispettivo territoriale di Genova della Direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali), Marco Trimboli (ispettore di opere d’arte dell’ufficio di Spea Ufficio Tecnico di Sorveglianza Autostradale (Utsa) primo Tronco), Marco Vezil (responsabile dell’ufficio di Spea Sorveglianza Utsa 1° Tronco; responsabile dell’ufficio di Spea Ufficio Tecnico di Sorveglianza Autostradale (Utsa) 1° Tronco; responsabile dell’ufficio di Spea Coordinamento Direzione Lavori; responsabile ad interim dell’ufficio di Spea denominato Coordinamento Direzione Lavori; responsabile dell’ufficio di Spea Funzione Centrale Servizi Esercizio), Federico Zanzarsi (responsabile dell’ufficio di Aspi della Direzione primo Tronco Esercizio).
Aggiornato il 30 aprile 2021 alle ore 12:39