Vaccino sì, vaccino no

Nella speranza di vaccinarci, siamo arrivati all’aberrazione di temere il vaccino. Poveri noi, travolti da notizie contrastanti tratteggiate da interessi diversi, speculazioni delle case farmaceutiche che propongono statistiche non sempre pertinenti, che in realtà aumentano i dubbi e le incertezze. Dichiarazioni per cui il vaccino non copre al cento per cento ma solo in parte, onde per cui dobbiamo continuare con mascherine, guanti e quant’altro. Quindi si arriva alla conclusione che il vaccino, più che una prevenzione, è un pericolo in più con i suoi effetti collaterali.

E qui si arriva al quesito per chi ha patologie: è meglio farlo o no? Entrando nel campo della comunicazione, è giusto dare notizie così contrastanti? Andrebbero, forse, filtrate da un Comitato scientifico? Il paziente deve essere confortato da notizie concrete, reali, che non ingenerino solo dubbi, altrimenti – psicologicamente – non ha dati obiettivi per decidere.

Insomma, bisognerebbe andare oltre gli interessi, almeno nel rispetto delle vite umane. Torniamo al discorso sulle verità nascoste, e dobbiamo ascoltare ancora il solito adagio… che ne sarà di noi? Della nostra società, dei nostri figli… bel quesito. Vi pare?

Aggiornato il 19 marzo 2021 alle ore 12:52