“Calciosociale”, il grande sogno nella periferia romana

Due palazzi, uno di fronte all’altro, che si guardano e si snodano per quasi un chilometro. Cemento pesante e appesantito dai problemi della periferia. Siamo in zona Corviale, a Roma, dove svetta l’edificio di case popolari noto come Serpentone. Luogo, questo, finito sui giornali per fatti di cronaca. Ma allo stesso tempo, set per film come “Sfrattato cerca casa equo canone” con Pippo Franco oppure “Scusate se esisto” (protagonisti Paola Cortellesi e Raoul Bova). Fino a “Et in terra pax” di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini, fotografia della vita che – spesso – matura in contesti lontani dai riflettori. In mezzo a tutto ciò, c’è chi ha deciso di entrare a gamba tesa, cercando di rompere schemi, luoghi comuni e tendenze interiori vicine al fallimento, mostrando un’altra possibilità e, forse, una via di fuga.

Nel 2009 è nato il Campo dei Miracoli, centro sportivo aperto a tutti. Un’Accademia del Talento che “si fonda sui principi e sui valori che si esprimono attraverso il gioco del calcio come metafora della vita”. Il motto dell’associazione Calciosociale è “vince solo chi custodisce”. Ovvero “custodire l’ambiente, custodire le relazioni, custodire se stessi”. E questo è possibile perché all’interno dell’Accademia del Talento, “i ragazzi costruiscono le basi per una solida preparazione non solo atletica (tecniche di base del calcio e di coordinamento motorio) ma anche pedagogica (formazione una volta a settimana legata a tematiche relative all’importanza del fair play, all’inclusione e all’antirazzismo). Obiettivo dell’accademia è di crescere campioni nello sport e nella vita”.

“Le partite non si giocano in campo ma anche fuori dal campo” oppure “cambiamo le regole del calcio per cambiare le regole del mondo”: dal lembo sud-ovest della Capitale è partita la scintilla per guardare oltre l’orticello ideologico allestito da chi, forse, ha sempre pensato che le cose non debbano mai mutare. Una sfida continua, quindi, che ha posto le basi per la tappa successiva: realizzare un campo di calcio a 11.

“Crediamo molto nel calcio dei valori – ha dichiarato il presidente della Figc (Federazione italiana giuoco calcio), Gabriele Gravina, presente nei giorni scorsi proprio al Corviale – per questo ho voluto far visita a questa splendida realtà come primo impegno dopo la mia rielezione. Oltre al contributo per la realizzazione del campo a 11, come Figc siamo impegnati, attraverso la realizzazione di un apposito protocollo da sottoporre ad altre scuole calcio in Italia, nel trasformare questa bella esperienza in una best practice nazionale. Il calcio è uno straordinario strumento di coesione sociale e civile”.

Insieme a Gravina – qui la nota stonata – c’era Virginia Raggi, sindaco a Cinque Stelle di Roma. Il campo di calcio è un progetto di Calciosociale, su proposta della Regione Lazio e finanziato da Ater (Azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica della provincia di Roma). Raggi che ci azzecca?

Per la fascia tricolore capitolina – manco a dirlo – si è trattata di una passerella elettorale. Una scelta di chi è “bella ma non balla”, visto che alle prossime amministrative è a rischio batosta. Chi vive il calcio sociale lo sa. E sicuramente avrà guardato avanti. Poiché non c’è tempo per i teatrini. E soprattutto, perché c’è molto da fare. Questo è il loro credo, palla lunga e pedalare.

Aggiornato il 26 febbraio 2021 alle ore 14:23