Un ragazzo senza cuore. Questo avranno pensato di Julian Ross, cardiopatico, capitano della Mambo e protagonista di “Holly e Benji”, cartone animato cult seguito da tanti giovanissimi tra gli anni Ottanta e Novanta. Il giocatore, numero 14 sulle spalle alla Johan Cruijff, è finito in tribunale. Fa già ridere così, peccato che sia tutto vero. In pratica, in una scena (puntata 33 della serie televisiva) schiaffeggia Amy Aoba, manager della squadra. La ragazza, in pratica, rivela a Oliver Hutton i problemi di salute del talentuoso attaccante.
Apriti cielo. In Cile, la televisione Tvn viene presa per la giacchetta e denunciata da una corte del Paese per aver trasmesso quell’episodio. Al processo di primo grado, l’emittente è condannata con una multa di 7mila dollari per glorificazione della violenza sulle donne. Poi il colpo a sorpresa: una sentenza d’appello, stile Alessandro Borghese in “4 Ristoranti”, ribalta il risultato. Secondo il giudice, la reazione di Julian Ross è dovuta al fatto che Amy Aoba non avrebbe dovuto raccontare il suo segreto al numero 10 della New Team, rivale storico. In pratica, la giovane – considerata amica – non si è comportata in maniera leale. Tutto qua, nessun maschilismo: palla al centro e tanti saluti.
Dalmazio Frau, su l’Opinione, nell’articolo “Quel razzista di Peter Pan”, nota: “Peter Pan è un pericoloso sovversivo anarcoide, un ribelle genetico, un irregolare che rifiuta di adeguarsi alle norme della società – nel suo caso quella Vittoriana – e si rifiuta anche di crescere mantenendo così intatti i poteri magici che sarebbero di diritto di natura per ogni uomo. Peter Pan poi ha un rapporto particolare con Trilly, la fata, oltre che con l’umana Wendy. Sarà anche un triangolo ma è pur sempre eterosessuale. Ecco perché alla nuova Disney non piace”. Proprio così: ormai il mondo è capovolto. E mentre sui social viaggiano indisturbati web star di dubbio valore, dalla cui bocca pendono tanti giovani d’oggi, i cartoni animati finiscono sotto la lente di ingrandimento per un presunto cattivo messaggio assorbito dagli adolescenti. Cartoni animati che, alla fine, andrebbero contestualizzati. Ma questo esercizio è un ostacolo insormontabile. E pertanto tutto è possibile. Così, restando a “Holly e Benji” e vista l’aria che tira, a questo punto è a rischio pure Jeff Turner, allenatore in ciabatte con il vizio dell’alcol.
Roba da matti. Come sempre, mi torna in mente il libro “Notti magiche. Atlante sentimentale degli anni Novanta” scritto da Errico Buonanno e Luca Mastrantonio. A pagina 201 c’è il capitolo sul politicamente corretto. E recita: “A un certo punto decidemmo che per le strade non c’erano più gli spazzini o i netturbini. Cioè, qualcuno che le puliva c’era, ma era un operatore ecologico”. E ancora “chiusero tutti gli zoo, perché le condizioni degli animali non venivano rispettate e aprirono i bioparchi” oppure “per sistemare casa non si trovavano più muratori ma addetti all’edilizia. Imbianchini? Nada, solo pittori edili”. Certo, una passata di vernice fresca ci starebbe bene per cancellare questo trend al ribasso. Perché, tra tanti problemi, ci manca solo Julian Ross alla sbarra. Tempi moderni…
Aggiornato il 29 febbraio 2024 alle ore 13:26