La tutela, il monitoraggio e la valorizzazione del patrimonio universale chiamato “acqua” si conferma ancora una volta come elemento trasversale agli obiettivi dello sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 e cardine imprescindibile da cui dipende il futuro dell’umanità. Tale valutazione rende necessario coinvolgere maggiormente le giovani generazioni, a cui spetta il compito non facile di traghettare l’umanità verso nuovi modelli di sviluppo e di consumo, valorizzando e tutelando in modo più lungimirante le eredità, sia naturali che culturali, di un bene indispensabile a ogni forma di vita. Il network dell’Unesco dei musei dell’acqua ha avviato una campagna di raccolta fondi sulla piattaforma Wishraiser, sviluppata in collaborazione con il Centro internazionale per la civiltà dell’acqua onlus. Tale campagna si propone di selezionare alcuni giovani ambasciatori dell’acqua, tramite la seconda edizione del concorso “The water we want”, e accompagnarli al prossimo World water forum.

Il Forum è il più importante evento politico ed economico sulla gestione delle risorse idriche che si svolge ogni quattro anni. Il prossimo Forum mondiale dell’acqua si terrà nel 2022 a Dakar, in Senegal, dove a fianco dell’Unesco sarà presente anche la Rete mondiale dei musei dell’acqua con la campagna “The water we want”. A tal scopo, la Rete sta contattando alcuni noti testimonialsdel mondo musicale e dello spettacolo. Saranno loro, infatti, ad accompagnare i giovani ambasciatori dell’acqua per portare i messaggi delle nuove generazioni a capi di Stato, ministri e autorità politiche che si riuniranno per stabilire le prossime strategie e le politiche dell’acqua su scala globale. La campagna “The water we want” (L’acqua che vogliamo) è volta a promuovere usi più lungimiranti dell’acqua, tra i giovani, e sostenere gli obiettivi di sviluppo sostenibile su scala globale. Attraverso le voci degli studenti, che hanno partecipato come giovani ambasciatori al concorso e alla mostra digitale “The water we want”, sono stati esplorati temi cruciali per una gestione più lungimirante dell’acqua. La Rete mondiale Unesco dei musei dell’acqua raggruppa circa sessanta istituzioni e musei di trenta Paesi impegnati a promuovere, tramite specifici progetti educativi, e sotto l’egida prestigiosa di Unesco-Ihp, il valore unico dei patrimoni acquatici ereditati, patrimoni sia naturali che culturali, tangibili e intangibili.

A sottolineare la necessità di coinvolgere maggiormente i giovani per esprimere nuove visioni sull’Oro blu è la decisione del Consiglio intergovernativo del Programma idrologico dell’Unesco, che ha affidato al nostro Paese la leadership di questa sfida globale. Con la Risoluzione Unesco-Ihp XXIII-5 si affida al “Global network of water museums”, che ha sede a Venezia, l’obiettivo di collegare fra loro istituzioni museali e educative di tutto il mondo. Le diverse opere selezionate tramite il concorso, infatti, sono state utilizzate per realizzare ventidue video professionali in lingua inglese, da diffondere sui social media. Tra ottobre e dicembre sono state raggiunte su Facebook oltre 100mila visualizzazioni. Alla campagna in lingua inglese ha fatto seguito quella cinese, grazie al supporto del Museo nazionale cinese dell’acqua, con sede ad Hangzhou, e del Ministero cinese delle Risorse idriche. Il ministero cinese ha ospitato nel proprio sito web il video promozionale della campagna “The water we want”, dandone pieno risalto e generando migliaia di visualizzazioni. Un dato incoraggiante e per nulla scontato dal Paese oggi ritenuto, a ragione, fra le nazioni più inquinanti del pianeta. Ora è in fase di avvio anche la campagna in lingua spagnola, che si focalizzerà in particolare sui paesi dell’America Latina, grazie al supporto fornito dall’Ufficio regionale dell’Unesco di Montevideo, in Uruguay.

Aggiornato il 21 gennaio 2021 alle ore 10:21