Giovinezza Giovinezza, con orgoglio d’italiani: pastasciutta che bellezza

Fare la pasta è un’attività che fa onore all’Italia. Questo è ciò che conta. Tutto il resto è noia! Basta con questo politically correct che altro non è che ipocrisia e ignoranza camuffata da politica accogliente e perbenista, preoccupata che arrivi un nuovo Ventennio. La possibilità che ciò possa accadere è pari allo zero. Piuttosto che andare avanti e riporre i maglioncini rossi un po’ sgualciti nell’armadio, alcuni un po’ nostalgici ci ripropongono ciclicamente battaglie ideologiche ora su un monumento, poi sul nome di una via, poi ancora su un intero quartiere, oggi su un primo piatto.

Cosa possiamo fare per voi, se anche la pasta vi va di traverso? Chissà quante volte l’avrete assaggiata felici di come raccoglieva bene il sugo, senza mai esservi accorti di come si chiamava. Conchiglie rigate per tutti, in arte Abissine. Possiamo consigliarvi un ottimo psicanalista, per guardarvi dentro, per capire cosa vi tiene legati al passato e vi impedisce di andare avanti. Potrebbe essere un buon modo per far del bene a tutta la comunità. Fa tristezza che il manager dell’azienda della pasta, pur rilevando l’ignoranza abissale dei soggetti che hanno criticato le Abissine, si sia scusato e forse porrà rimedio. Se solo questi conoscessero la Storia, se sapessero che ci sono posti nel mondo dove per razzismo non fanno studiare Omero e Dante Alighieri. La cultura non è mai arrogante. La dittatura sì.

Se tutti ragionassimo così potremmo pensare che siccome i vaccini li ha comprati il ministro della Salute, Roberto Speranza, che è un esponente della sinistra più sinistra, almeno mezza Italia dovrebbe puntare i piedi e non accettare di farselo inoculare. Oppure boicottiamo la pizza Margherita perché ha il nome di una regina che potrebbe stare sulle scatole, quindi abbasso pure la monarchia. Magari un giorno ci potranno stare antipatici quelli di Parma e di Modena, quindi niente più parmigiano e aceto balsamico. E che dire dei siciliani, sono tutti mafiosi, quindi abbasso cannoli e cassate, guai mangiare parmigiana e attenti alla norma, e sareste ridicoli se andaste a Taormina o se pensate di andare a godervi gli spettacoli di Siracusa. Potrei continuare con tutta Italia. Sapete quante ne trovo in Calabria, in Puglia, in Veneto, in Lombardia, in Campania e gira gira per tutto lo Stivale?

Sembra di essere tornati agli anni Settanta, rossi contro neri, altro che progresso, apertura mentale, sviluppo, evoluzione. Stiamo tornando indietro ad una velocità impressionante. Con la scusa del politicamente corretto non si può più parlare, sei immediatamente tacciato di essere un razzista, un fascista, un negazionista. Una delle più belle interpretazioni del Moro di Venezia la dobbiamo ad Orson Welles che era bianco. Oggi non sarebbe più pensabile. In Inghilterra, dopo la messa in onda di Grease, film cult del 1978, alcuni “giovani” si sono scatenati sui social accusando il musical interpretato da John Travolta e Olivia Newton-John di sessismo, misoginia e omofobia. La squadra di football americano della National Football League dei Washington Redskins ha dovuto cambiare nome in Washington Football Team quando la faccenda del politicamente corretto è iniziata con Obama.

Oggi stiamo obiettivamente degenerando. Non si può esprimere un’opinione differente, addirittura una preoccupazione, un dubbio, che si apre una polemica impressionante ed interminabile, una specie di piagnisteo, che non fa onore a nessuno. Ecco che torno di corsa a riproporre lo stimato professionista di cui sopra. Oppure un prete. Perché chi non sta bene con se stesso crea questo stato di cose e c’è molto su cui riflettere e su cui lavorare. La cosa è seria. Pensate a governare se ci riuscite.

@vanessaseffer

Aggiornato il 08 gennaio 2021 alle ore 11:41