Profeti e Covid-19

L’uomo, sin dalle sue origini, s’interrogò sul futuro e ogni cultura ebbe i propri vati, indovini, profeti che, attraverso il sogno, le visioni, l’interpretazione di fenomeni naturali, l’osservazione delle stelle, l’esame delle viscere delle vittime sacrificali, preannunciavano cosa il destino avrebbe riservato. Nel XXI secolo, nessuno avrebbe pensato di imbattersi in una nuova pandemia tale da rendere attuali le pestilenze descritte da Tucidide, Giovanni Boccaccio, Alessandro Manzoni o altresì quelle immaginate da Albert Camus o da José Saramago. L’insorgere del contagio da Covid-19 ha fatto sì che molti si rifugiassero nell’irrazionale e le profezie sono tornate di moda, specie nel mare magnum della rete, dove in tanti hanno affermato che questa calamità improvvisa fosse già stata prevista da veggenti antichi e recenti. Uno dei vaticini più gettonati è stato quello di Sylvia Browne: nel 2008, infatti, pubblicò il libro “End of days”, scritto insieme a Lindsay Harrison. In questo volume la medium-veggente preannuncia catastrofi imminenti e inaspettate, avverte che addirittura nel 2020 sarebbe diventato normale indossare mascherine chirurgiche e guanti, a causa di una grave e contagiosa affezione alle vie respiratorie, simile a una polmonite o una broncopolmonite, una malattia resa ancor più grave dalla mancanza di cura idonee. La scrittrice aggiunse anche che, dopo aver imperversato per un certo periodo, il contagio sarebbe scomparso per ripresentarsi dopo dieci anni e quindi scomparire per sempre.

Alla Browne è stato affiancato il celebre “Nostradamus” che, con estrema genericità, ha predetto pestilenze e catastrofi paragonabili all'odierna situazione emergenziale. Peccato però che Nostradamus, avvezzo alla peste e ad altri ricorrenti sfaceli, abbia cosparso tutte le sue centurie di eventi di tal genere. Tuttavia, appare interessante soffermarsi su taluni suoi passi (VI-60 e VI-6., parte seconda), ove descrive una stella portatrice di morte nella “città grande”, che ha l’aspetto di una sfera “barbuta”,aspetto  simile a quello del famigerato Coronavirus.  Pier Carpi, in “Le profezie di Papa Giovanni. La storia dellumanità dal 1935 al 2033” descrive brani apocalittici formulati dal Pontefice del Concilio ecumenico Vaticano II. A dire il vero, non risulta che il “Papa buono” abbia mai vaticinato, ma Pier Carpi aggira l’ostacolo, narrando di un documento con le profezie che gli sarebbe stato consegnato nella misteriosa Rocca di San Leo, prigione del conte di Cagliostro, da un altrettanto misterioso messo. Quel che riporta sulla vicenda è poco illuminante, perché fra le tante catastrofi annunciate appaiono anche pestilenze che, a dire in vero hanno poco da spartire con la sintomatologia e la patologia del Covid 19. Nel novero delle profezie sul Covid 19, suscita interesse anche la storia di un un arcano volume “Il Manoscritto Voynich”, risalente probabilmente al XV secolo e redatto su pergamena in pelle di vitello. Seppur scritto in una lingua indecifrabile e forse fasulla, la sua paternità è stata attribuita a illustri personaggi, fra i quali spiccano Leonardo da Vinci e Ruggero Bacone. Nella sessione astrologica del manoscritto appare, a pagina intera, un disegno che ricorda la forma di stella a corona, tipica del nefando virus, comparso nel 2019.

Il prolificare delle profezie, durante questo interminabile periodo pandemico, impone una riflessione sulla fragilità dell’uomo che, nel suo cader nel panico, oscura la ragione e si rifugia in un immaginario ancestrale di rassegnato fatalismo. Al contrario, un cataclisma come quello che stiamo vivendo dovrebbe portarci ad agire in modo propositivo per essere certi che l’umanità, di fronte a un eventuale riproporsi di eventi di tal genere, sia ben più capace di affrontarli. Inoltre, dovremmo anche meditare, sulle cause del Covid-19 perché, se è vero che i virus per loro natura sono mutanti e, dunque, salti di specie vi sono sempre stati, è altrettanto vero che il nostro attuale stile di vita, votato al consumismo, allo sperpero, a un atteggiamento predatorio e distruttivo nei confronti della biosfera, è di per sé stesso apocalittico e non può portare a niente di buono.

Aggiornato il 22 dicembre 2020 alle ore 11:10