Montagna Longa e Ustica, due storie simili

Montagna Longa è un monte in località Carini, in provincia di Palermo. La sera del 5 maggio 1972 il Dc 8 Alitalia diretto da Roma a Punta Raisi si schiantò sulla montagna provocando una strage: 115 morti. Fra questi, numerosi passeggeri che rientravano in Sicilia per votare alle elezioni politiche e anche qualche personaggio noto, come il regista Franco Indovina, l’ex medico del bandito Salvatore Giuliano, e il sostituto procuratore di Palermo, Ignazio Alcamo, che aveva disposto il soggiorno obbligato per Antonietta Bagarella, futura moglie del boss mafioso Salvatore Riina. La tesi sposata dagli inquirenti fu quella dell’incidente. Errore umano, imperizia dei piloti o, anche, stato di ebbrezza del comandante. Ipotesi sulle quali, però, non fu possibile raccogliere prove definitive in grado di chiarire, al di là di ogni dubbio, la dinamica dei fatti. Le indagini si conclusero addossando ogni responsabilità al pilota, che non seguendo le indicazioni della torre di controllo avrebbe causato lo schianto. Alcuni testimoni dell’epoca avevano però riferito di avere visto l’aereo in fiamme prima dello schianto su Montagna Longa.

Una fotografia agli atti dell’inchiesta e scattata il giorno successivo al disastro potrebbe dare voce a quanti avevano manifestato dubbi sulla interpretazione ufficiale. La foto ritrae un pezzo di ala del Dc 8: si notano quelli che sembrano tre fori d’entrata, come provocati da proiettili di grosso calibro. Ad effettuare la scoperta è stata una nipote delle vittime, che ha riesaminato gli atti dell’inchiesta. Ma vi fu anche chi sostenne l’ipotesi di una bomba a bordo, che nella ricostruzione del vicequestore Giuseppe Peri doveva esplodere come atto dimostrativo dopo lo sbarco dei passeggeri. Sembra probabile che al momento dello schianto fosse in corso una esercitazione militare. A rendere credibile questa ipotesi sono le conversazioni registrate fra il volo Alitalia Az 136, che ha preceduto di poche ore la tratta percorsa dal Dc 8, e la base a terra. Da terra, infatti, viene comunicato al volo Az 136 di “volare fra Catania control zone e Ponza”, poiché “al di fuori di questo slot c’è possibilità di possibile traffico della esercitazione Dawn Patrol”.

Lo scenario dell’esercitazione militare fa dunque da ombra a questa tragedia. Esattamente come quello che il 27 giugno 1980 portò all’inabissamento del Dc 9 Itavia nei pressi di Ustica con 81 persone a bordo. In entrambi i casi mancavano pochi minuti all’atterraggio all’aeroporto palermitano di Punta Raisi. Molte similitudini, ma il ricordo di Montagna Longa sopravvive ormai nella memoria dei famigliari delle vittime. Una croce arrugginita dal tempo sul luogo dell’impatto consente di non dimenticare del tutto quello che accadde.

Aggiornato il 10 dicembre 2020 alle ore 11:27