
Colleferro non merita di essere ricordata solo per la discarica, l’inquinamento del fiume Sacco ed un efferato omicidio. Nel 2018 è stata intitolata Città della Cultura del Lazio. Si sviluppò nei primi del Novecento, vicino all’incrocio di due tratte ferroviarie, quella Roma-Napoli e la Velletri-Segni, dove fu convertita un’antica fabbrica di zucchero in una dove si producevano esplosivi. Presto diventò sede di molte aziende ed industrie anche metallurgiche e meccaniche, fra le più importanti dell’Italia centrale. Cerchiamo di sapere attraverso il sindaco, Pierluigi Sanna, attualmente al suo secondo mandato, com’è oggi Colleferro.
Com’è la sua Colleferro?
Storicamente Colleferro è una città operaia, di persone che sono venute qui da tutta Italia per lavorare e dare un futuro migliore alla propria famiglia. Una città dinamica in continuo cambiamento che negli anni ha dovuto modificare la sua identità a causa della crisi dell’indotto industriale ed a causa di alcune scelte sbagliate di chi la governava, come quella di ospitare una discarica e installare gli inceneritori. Adesso Colleferro è una città che cerca di far emergere una nuova identità, attraverso la valorizzazione del suo patrimonio culturale (molti i progetti portati avanti dalla mia Amministrazione negli scorsi cinque anni) e di creare un nuovo indotto economico che non abbia un impatto negativo sull’ambiente. Infine, la collaborazione con Avio Spa, una eccellenza dell’industria aerospaziale europea che dà lustro alla nostra città e con cui sin dal mio insediamento nel 2015 ho fortemente voluto collaborare fino ad ottenere la presidenza della Cva, l’associazione europea delle città dello spazio nel 2022.
Come ha convinto Amazon e Leroy Merlin a scegliere Colleferro come sede, creando quindi un indotto che non proviene da quel disastro ambientale dei cementifici, dalle discariche, ma fatto di attività di commercio e che ha prodotto un grande rilancio occupazionale, che ha entusiasmato i cittadini al punto di riconfermarla sindaco con un plebiscito, il 75 per cento dei voti?
Anche questo è stato frutto di un lavoro incessante di relazioni pubbliche portate avanti dall’Amministrazione comunale e dalla volontà di risollevare le sorti economiche della città, grazie alla posizione strategica di Colleferro che l’ha resa il luogo ideale per l’indotto logistico di queste aziende in forte sviluppo. Per un territorio così martoriato dal punto di vista ambientale, questa è sembrata una soluzione ottimale per promuovere il rilancio occupazionale di quest’area. La presenza di Amazon e Leroy Merlin si è potuta concretizzare però solo dopo la chiusura della vicina discarica; questa presenza ci aiuta a rimanere una città-fabbrica ma senza le ciminiere e gli sversamenti del passato. Per quanto riguarda l’entusiasmo dei cittadini alla mia rielezione, ne sono lusingato e credo che il 75,9 per cento sia un risultato storico; il lavoro svolto durante lo scorso mandato è stato riconosciuto e apprezzato dalla popolazione.
Non è semplice far collaborare, e poi far funzionare, realtà come le Amministrazioni, la Regione Lazio, il ministero dell’Ambiente, gli investitori che come sappiamo trovano ostacoli fino a cambiare spesso idea, il territorio, la Asl, l’Istituto superiore della sanità, l’Ispra, fino a concretizzare poi un simile progetto.
Dice bene non è affatto facile e ci vogliono tenacia determinazione e tanto lavoro, lavoro di squadra perché gli ostacoli burocratici sono tanti e come ha detto, spesso gli investitori rinunciano. Se hai in mente ben chiaro l’obiettivo e se sei pronto a lavorare duramente e soprattutto se hai a cuore il bene comune alla fine tutti gli ostacoli vengono superati e dopo lunghe ed a volte estenuanti trattative riesci a metter tutti d’accordo.
La sua città è balzata alle cronache per il caso di Willy, che ha colpito emotivamente l’intero Paese. Meno recentemente, il caso della Valle del Sacco, per cui si è intrapresa un’attività di bonifica che sta coinvolgendo anche i paesi vicini e quindi 200mila persone, 11 siti, 70 chilometri. Come sta procedendo e quanto c’è ancora da fare?
La morte di Willy Monteiro Duarte è stata un avvenimento terribile ed inaspettato che ha colpito tutti duramente, io per primo non riuscivo a crederci quella mattina. Colleferro è sempre stata una città tranquilla, per certi versi quasi statica, eventi del genere sono lontani dalla nostra realtà quotidiana e per questo ci siamo sentiti spaesati, quasi increduli davanti a tanta efferatezza e crudeltà. Per questo mi sono battuto mediaticamente affinché la città non venisse dipinta come una “periferia becera”, un luogo privo di cultura e di senso della comunità, che invece le assicuro essere molto sentito dai cittadini di Colleferro. Per quanto riguarda la bonifica della Valle del Sacco, l’attività procede, il protocollo firmato con il ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare rafforza l’impegno per la messa in sicurezza e la bonifica di questo sito di interesse nazionale. Purtroppo, a causa della pandemia i lavori hanno subito un ritardo, che ha determinato come noto un rallentamento di tutte le attività nel nostro paese. Tuttavia, il cantiere di Colleferro è attivo ed è nostra intenzione vigilare sui termini stabiliti dall’accordo di programma.
Le città di Roma e Frosinone stanno partecipando attivamente a questa opera di bonifica?
Gli amministratori di Frosinone e della sua provincia sono attivi e determinati a risolvere l’annoso problema dell’inquinamento della Valle del Sacco. Lo sforzo anche della Regione Lazio e i vari accordi di programma firmati dalle Amministrazioni faranno da incentivo a sollecitare il prosieguo. Per assurdo, anche se il Sin (Sito di interesse nazionale) inizia a Colleferro, sono più i Comuni del frusinate a farne parte che quelli della provincia romana. L’inquinamento segue il fiume naturalmente.
Un’area tossica vicino Roma. Rifiuti interrati, sversamenti illegali nel fiume, discariche: di quali conseguenze sulla salute della popolazione stiamo parlando?
Come sappiamo, il dipartimento di Epidemiologia del Servizio sanitario regionale ha elaborato un “Programma di valutazione epidemiologica” della popolazione residente nella Valle del Sacco. Questo programma, avrà durata biennale, prevede la realizzazione di un sistema di valutazione epidemiologica della popolazione in grado di fornire alle Amministrazioni ed alla popolazione informazioni sullo stato di salute, sui fattori di rischio e sui possibili cambiamenti attraverso un potenziamento degli interventi di prevenzione. La Convenzione interesserà 1.200 residenti della Valle del Sacco, un campione ancora più rappresentativo delle precedenti indagini per un importo totale di 960mila euro. Speriamo di avere presto i dati di questo studio, in modo tale da avere un quadro realistico dello stato di salute della popolazione della Valle del Sacco, considerato che gli ultimi dati risalgono a qualche anno addietro e non sono abbastanza aggiornati. È certo comunque che la presenza soprattutto di alcune produzioni industriali e dell’incenerimento dei rifiuti ha peggiorato nei decenni lo stato di salute di tutto il territorio.
@vanessaseffer
Aggiornato il 16 novembre 2020 alle ore 14:11