Natale, shopping e cene a tavola: cosa può accadere

Che succederà a Natale? In tanti se lo stanno domandando. Per avere una risposta, però, bisognerà aspettare giovedì 3 dicembre, giorno in cui è stato fissato il termine dell’ultimo Dpcm firmato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Solo allora saranno indicate le misure anti-contagio che riguarderanno, giocoforza, il periodo delle feste natalizie. Arco temporale, questo, che – a sentire esperti e ministri – dovrà essere vissuto all’insegna della responsabilità e del rigore.

Ma quali potranno essere gli sviluppi? Lo shopping di Natale, secondo quanto filtra, sarà contingentato. Per gli appuntamenti a tavola, alle famiglie sarà chiesto di non essere più di sei: presenti quindi solo parenti stretti e conviventi. Stesso numero di commensali potrebbe essere indicato nei ristoranti presenti nelle zone gialle.

Per quanto concerne il versante degli spostamenti – che come ricordiamo sono interdetti nelle zone rosse e limitati nelle aree arancioni – sarà consentito tra regioni il ritorno al domicilio o alla residenza. A tal proposito, non è in previsione l’esodo da nord al sud Italia come accaduto a marzo, prima del lockdown, grazie all’organizzazione di lezioni universitarie a distanza e all’applicazione dello smart working. Alle 22 scoccherà il coprifuoco, con in previsione uno slittamento alle 23 o a mezzanotte per il 24 dicembre e per la serata di Capodanno.

Questo il quadro di massima. Dall’altra parte, ci sono la politica e le attese da parte di quest’ultima. Ad esempio, Eugenio Giani, governatore della Toscana, ha espresso il desiderio di tornare in zona arancione per metà dicembre. A cambiare i “destini”, se così si può dire, è – e sarà – l’indice di contagiosità, l’ormai noto Rt, che dovrà risultare inferiore a 1. “Se ci riusciremo nei prossimi dieci giorni, se vedremo calare la presenza di malati nelle corsie di ospedale e l’affollamento nei pronto soccorso, chiederò al Governo di farci uscire dalla zona arancione” ha commentato Giovanni Toti, presidente della Liguria. Ma tra dire e il fare c’è di mezzo il mare. O meglio, gli esperti. E quelle voci che vorrebbero un lockdown proprio per Natale. Le acque, pertanto, sono ancora agitate.

Aggiornato il 16 novembre 2020 alle ore 13:30