
Una nota del Partito Radicale a cura di Angelica Russomando si sofferma sugli ultimi dati disponibili riguardanti la situazione della detenzione in Italia negli istituti di pena. Secondo l’ultima statistica sui detenuti presenti e della capienza regolamentare degli istituti penitenziari del Ministero della Giustizia al 30 settembre, i numeri sono allarmanti.
Su una capienza regolamentare totale di 50.570, i detenuti presenti sono 54.277 di cui 2.279 donne e 17.602 sono stranieri. Per approfondire clicca qui.
Non va meglio neanche la situazione legata ai suicidi nelle carceri del Bel paese. Dall’inizio dell’anno sono infatti 44 i suicidi in carcere. Si tratta spesso di giovani vite che non riescono a sopravvivere alla bruttura del sistema, o di persone malate che non ricevono cure adeguate e tempestive.
Non esiste metallo che regga alla forza della disperazione di chi si vede costretto tra quattro mura in condizioni disumane, così nel corso della propria detenzione questi uomini ideano e attuano quanto può servire a raggiungere l’obiettivo finale: togliersi la vita. In carcere ci possono riuscire in vari modi: inalando il gas direttamente dalle bombolette di butano che i detenuti utilizzano per cucinare i pasti; ci si può avvelenare con i farmaci o i detersivi; c’è chi sceglie di togliersi la vita soffocandosi con un sacco in testa o chi utilizza il laccio della felpa come cappio da stringersi intorno al collo.
Aggiornato il 09 ottobre 2020 alle ore 12:55