La smart city e il fallimento delle metropoli per ripensare la nostra vita

Le ultime settimane sono state caratterizzate da innumerevoli analisi legate alle prospettive economiche in decrescita di Milano. La città sta vivendo una nuova visione sociale ed economica dopo i mesi di chiusura legati al coronavirus. Gli appelli alla normalità, nel pieno della pandemia, da parte del Sindaco di Milano aiutano a comprendere quello che sta avvenendo nel contesto economico urbano. Il rischio è il fallimento di tutte quelle attività che avevano caratterizzato la propria esistenza soltanto sulle spese quotidiane dei fuori sede.

L’insegnamento di Milano deve far comprendere che il ruolo delle metropoli e lo stile di vita non sano, non partecipato e non sostenibile di tale modello è finito, cessato a crollare su se stesso. Grazie alla partecipazione attiva dei propri cittadini, le smart city si sviluppano utilizzando tecnologia e creatività, rispettando i principi di sostenibilità ambientale. Nuovi modelli urbani che vanno diffondendosi in tutto il mondo per superare le inefficienze delle metropoli e ritrovare quella dimensione civile, adatta alle famiglie e al benessere sociale che città quali Milano avevano da tempo perso.

Il Consolato d’Italia a Belo Horizonte organizza un ciclo di conferenze sul tema delle smart city, con designer e architetti italiani che vivono e lavorano in Brasile. Riflettere sul futuro delle nostre città dopo l’emergenza sanitaria unisce gli italiani in tutto il mondo. Dall’Italia all’America la riflessione è sempre la stessa: come riconnettere il tessuto urbano con uno stile di vita più adatto all’uomo? Dopo il primo appuntamento dello scorso 26 giugno, quando Giacomo Pirazzoli, professore associato della facoltà di Architettura dell’Università di Firenze, ha presentato il progetto di ricerca Green Up - città commestibili, venerdì 28 agosto alle ore 9:00 locali (le 14 in Italia) si terrà la conferenza online Città intelligenti per chi? Un altro Rinascimento per le città del futuro, con l’architetta italiana Carlotta Pinna.

Isolamento sociale e lockdown, imposti dalla pandemia di coronavirus alle città di tutto il mondo, hanno trasformato la routine di milioni di persone. In questo contesto, ogni giorno sorgono nuove e complesse sfide. “L’isolamento sociale di questi mesi è stato un lusso per le élite dei Paesi più poveri o in via di sviluppo, dove la pandemia si è diffusa con forza tra i più vulnerabili”, commenta Pinna. “L’architettura e l’urbanistica possono avere soluzioni efficienti alle sfide del momento”. Gli incontri, realizzati in collaborazione con lo IED - Istituto Europeo di Design e Casa FIAT de Cultura, si svolgono in lingua portoghese dal vivo su Zoom e sono visualizzabili anche posteriormente sul canale Youtube di Casa Fiat de Cultura.

Un patrimonio di idee utile a riflettere sul futuro delle grandi città sia all’estero che in Italia. Il futuro delle “città intelligenti” è strettamente legato a nuovi concetti di mobilità per i cittadini e già ora è possibile notare come i mezzi di trasporto elettrici stiano prendendo piede in città più adatte all’uomo.

Anche la tecnologia 5G comporterà un cambiamento importante nell’ambito delle comunicazioni nelle Smart Cities, grazie a essa sarà possibile navigare fino a 10 volte più velocemente di quanto facciamo attualmente e verrà applicata soprattutto in ambito Internet of Things. Tuttavia, oggetto di attenzione è il legame tra uomo e proprio contesto urbano e solo un cambiamento sostenibile di tale approccio può consentire alle città del futuro di essere meno traumatiche e più tolleranti alla vita e al benessere umano.

Aggiornato il 25 agosto 2020 alle ore 11:14