Crisanti attacca l’Oms: “È un baraccone che va smontato”

Andrea Crisanti denuncia l’inadeguatezza dell’Organizzazione mondiale della sanità. Il direttore del Dipartimento di medicina molecolare e virologia all’Università di Padova, ospite di 24 Mattino su Radio 24, sostiene che l’Oms sia “un baraccone che va smontato e rifatto da capo perché finanziato in gran parte da industrie private e pochi Stati e invece dovrebbe fare gli interessi della comunità mondiale. Alla fine di questa epidemia credo si debba aprire una discussione su cos’è l’Oms”. Per Crisanti, “abbiamo bisogno di una Organizzazione mondiale della sanità, ma diversa e indipendente e il fatto che Donald Trump abbia ritirato i finanziamenti è un errore perché la rende più vulnerabile alle influenze esterne. Io credo invece che l’Oms debba essere finanziata esclusivamente dagli Stati membri senza interferenze esterne”. Per il virologo, “su questa epidemia l’Oms ha sbagliato tutto quello che poteva sbagliare e non è la prima volta. Quello che ha fatto sull’influenza suina ce lo siamo dimenticati ma ha creato un danno enorme a diversi Paesi a vantaggio di industrie generando un allarme che era un’autentica bufala”.

Intanto, Anthony Fauci, direttore del National institute of allergy and infectious diseases, in un’intervista su La Stampa, afferma che “la normalità non tornerà quest’inverno. La soluzione vera è il vaccino. Non torneremo alla normalità almeno per un anno”. Secondo Fauci, “le future infezioni sono inevitabili. Bisogna avere personale, test e risorse per identificare i casi, isolarli e tracciare i contatti. Se lo faremo, quando avverranno le infezioni potremo evitare che diventino una seconda ondata. “Quello che state facendo in Italia è giusto, vi incoraggio ad usare prudenza quando riapri devi essere pronto a rispondere ad ogni incremento, perciò servono i test. Avevate molti visitatori cinesi, e l’infezione si è diffusa prima che sapeste cosa accadeva. C’è stata un’infiltrazione silenziosa, soprattutto al Nord. In Lombardia c’erano più visitatori cinesi, l’età media della popolazione è alta, test e ospedali non erano pronti”.

Aggiornato il 10 giugno 2020 alle ore 16:52