
L’ultima vittima della strada è il 14enne Mattia Roperto. Il ragazzino è stato investito e ucciso ieri sera a Roma mentre attraversava le strisce pedonali, in via Francesco Cilea, all’Infernetto. Un 22enne che guidava a velocità sostenuta una Peugeot 108 sotto effetto di sostanze stupefacenti, è stato arrestato per omicidio stradale.
Da inizio anno sono oltre cento i pedoni morti in Italia. A rivelarlo è l’Osservatorio dall’Associazione sostenitori e amici polizia stradale (Asaps) che, nell’ultima rilevazione del 5 giugno scorso, registra 101 decessi. Notevole l’aumento di decessi nel post-lockdown. Stando ai dati dell’associazione, infatti, negli ultimi dieci giorni di maggio è morto un pedone al giorno. In totale, solo a maggio, le vittime della strada sono state 15, dieci uomini e cinque donne, in netto aumento rispetto ai dati di aprile, quando morirono 5 pedoni.
“La riapertura di attività commerciali ed un lento ritorno alla vita normale dopo l’emergenza Coronavirus con la cosiddetta Fase 2 – spiega l’Asaps – ha avuto conseguenze anche nel mondo della sicurezza stradale, con un picco di dieci decessi tra il 20 e il 30 maggio”. L’associazione aggiunge che “un solo conducente nei quindici sinistri di maggio era in stato di ebbrezza alcolica (rispetto agli 11 morti a gennaio perché il conducente era stato sorpreso in stato di ebbrezza alcolica e a zero a febbraio, e uno solo a marzo e aprile), nessuno era sotto l’effetto di sostanze stupefacenti (rispetto ai 2 del mese febbraio), ma sono stati ben tre i casi di pirateria stradale, un virus che non scompare sulle strade italiane (rispetto ad esempio ai 6 di gennaio)”. I mezzi sui quali avvengono gli incidenti sono quasi sempre le auto (11), meno spesso camion e moto.
Per il presidente dell’Asaps Giordano Bisern, “il ritorno alla vita normale di milioni di italiani, sta comportando purtroppo un ritorno di pedoni uccisi sulle strade. Ci preoccupa poi il virus della pirateria stradale, quello che neppure con l’introduzione dell’omicidio stradale ha visto una netta flessione. Fuggire è un comportamento criminale e grazie alle indagini e alle tecnologie come videosorveglianza e analisi dei tabulati telefonici, le forze dell’ordine riescono ormai a garantire alla giustizia la quasi totalità dei colpevoli. I numeri inferiori di pedoni deceduti nel 2020, dovuto all’emergenza Coronavirus, non può e non deve farci abbassare la guardia”.
Aggiornato il 09 giugno 2020 alle ore 13:40