
L’11 giugno sono previste due “digital conference” sul mondo della scuola ai tempi del Coronavirus. Si tratta di due tavole rotonde promosse dal Centro di ricerca Dites (Digital Technologies, Education & Society), della Link Campus University, insieme ad Anp (Associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola) e l’Associazione Italian Digital Revolution (Aidr). L’iniziativa, patrocinata dalla Sezione di sociologia dell’educazione – Associazione italiana di sociologia, prevede il rilascio dell’attestato di partecipazione da Dirscuola, Soc. Coop. a.r.l., ente di formazione accreditato al ministero dell’Istruzione.
La prima tavola rotonda (14.30-16.30) affronterà il tema della scuola alla prova della didattica a distanza: criticità e prospettive, a partire da un confronto al plurale tra docenti, dirigenti scolastici e famiglie, per riflettere insieme sui percorsi di fuoriuscita dall’emergenza. Anche a partire dai primi dati in progress della ricerca sulla “Didattica a distanza al tempo del Covid-19” (che resta aperta fino a fine luglio 2020), si vuole riflettere sulla modificazione del “patto educativo”, la nuova “socializzazione digitale” di alunni e insegnanti e la reazione delle famiglie coinvolte. L’ascolto delle testimonianze, il confronto tra esperienze diverse e buone pratiche, la riflessione sulle difficoltà rilevate, costituiscono la base di partenza per riflettere sulla complessità e promuovere azioni di miglioramento per il prossimo anno scolastico.
La seconda tavola rotonda (17-18.30) riprende gli esiti della ricerca intervento realizzata all’interno del partenariato strategico internazionale Erasmus + nel triennio 2016-2019 sul tema Develop Competences in Digital Era (Decode). La ricerca ha permesso di studiare, anche in termini comparativi, i processi organizzativi ed educativi che sottendono alla diffusione di pratiche didattiche innovative, mediante l’ausilio delle tecnologie digitali. Anche se l’analisi Decode si è conclusa circa sei mesi fa, sembra passata un’era glaciale a seguito della forzatura imposta dal lockdown dell’emergenza Covid-19 alla scuola e all’università. Ma proprio per questo è necessario prendere le distanze dalla ‘sbornia’ digitale che tutto il sistema educativo ha subito, per ripensare in maniera critica i problemi irrisolti, e mai del tutto compresi, che la didattica a distanza ha soltanto evidenziato e aggravato.
Aggiornato il 08 giugno 2020 alle ore 13:22