Nel torbido si pesca meglio

Sam Gamgee ne Il Signore degli anelliLe due torri, dice al buon Frodo Baggins: “C’è del buono in questo mondo, padron Frodo: è giusto combattere per questo!”

Ecco perché allora nel mio piccolo, consapevole di condurre una guerra inane, mi ostino per una mera questione di Giustizia a voler vedere e parlare di ciò che avviene a noi intorno, con altre chiavi di lettura che non siano la mera cronaca politica, o ancora peggio, quell’arrogante presunzione che a volte vedo tra coloro che non soltanto hanno capito tutto ma di ogni cosa hanno la risposta – ovviamente preconfezionata – e la soluzione per lo più costituita da “copiaincolla” per cui, a volte, mi capita di intraleggere su alcuni post di Facebook veri e propri deliri da psicotici di tipo schizoparanoide.

Mentre a me sembra che tutto sia come nel noto trittico de Il carro di Fieno di Hieronymus Bosch, la cui fonte d’ispirazione parrebbe essere un antico proverbio fiammingo che così recita: “Il mondo è un carro di fieno dal quale ciascuno prende ciò che può”. Infatti, proprio nella tavola centrale del dipinto è raffigurato un grande covone di fieno. Il carro invece, è guidato da alcuni démoni simboleggianti l’avidità e l’illusione con le conseguenze che esse comportano per gli uomini. Ovunque intorno e sotto al carro si assiste a persone in lotta impietosa tra loro, per garantirsi la sopravvivenza, rappresentata dal fieno.

È esattamente il medesimo volgare spettacolo al quale stiamo assistendo questi giorni – anche perché l’umana natura non muta o, se lo dovesse fare, impiega secoli non certo poche settimane –con interminabili file davanti ai supermercati dai quali la gente esce con i carrelli stracarichi come dovesse sostenere l’assedio di Vienna del 1529 contro i Turchi di Solimano Il Magnifico, mentre dall’altro lato guatiamo, impotenti e allibiti, i prezzi esagerati imposti da negozianti non propriamente caritatevoli che si stanno approfittando della situazione – ovviamente con la connivenza di uno Stato assente che si guarda bene dall’intervenire imponendo loro un calmiere – oppure ancora con la protervia di molti che sfruttano il momento favorevole per occupare abusivamente immobili o continuare a farlo impunemente, in manifesto spregio a qualsiasi legge, visto che le forze dell’ordine sono impegnate altrove.

È dunque il mondo de Il Carro di Fieno, che è poi il medesimo, analogo nella simbologia allegorica de La nave dei folli, sempre di Bosch. Insomma “più le cose cambiano, più restano le stesse”, diceva Snake Plissken nell’indimenticabile film Fuga da Los Angeles dell’ormai lontano 1997.

Comunque presto, mercé l’intervento del premier Giuseppe Conte, giungeranno i sostegni e i sussidi per evitare la morte dei cittadini – non per viralità – ma per inedia; così come da apocalittico copione, alla “Pestilenza” si affiancherà la “Carestia”. Restiamo in trepidante attesa del Cavaliere Rosso chiamato Guerra e dell’ultimo, quello che viene sul cavallo pallido seguito all’Inferno, il cui nome è Morte. Ma non temete, sono elucubrazioni degne del più buio Medio Evo, quell’età superstiziosa dominata dall’ignoranza e dalla sporcizia. Non sarà un caso se la Peste Nera avvenne proprio allora.

Intanto lenti trascorrono i giorni, scanditi dal susseguirsi monotono e al limite del ridicolo dei continui aggiornamenti dei “moduli di autocertificazione” – quelli che ai miei amati tempi rinascimentali erano conosciuti con il nome di “salvacondotto” rilasciato dal Bargello – della ridda di informazioni sul numero dei deceduti, dei malati e dei risanati, in una bolgia di pessima comunicazione effettuata, che propaga ancor più il panico e la paranoia, favorendo la delazione, invece di risollevare la gente tutta.

Continuo a pensare che più che il virus, potrà causare eccidi l’atteggiamento irresponsabile tenuto e sostenuto da una classe politica inadatta, incapace, approssimativa e supponente quale si è mostrata l’attuale nostra. Però, tra pochi giorni, giungeranno l’elemosina non temete, per questa settimana potrete fare ancora tutti la spesa. Arrivassero i Turchi, non si sa mai.

Aggiornato il 30 marzo 2020 alle ore 11:47