Coronavirus, la battaglia dell’acqua nel palazzo Inpgi di piazza della Torretta

Alle 16,45 di ieri – dopo una sorta di psicodramma – l’acqua a piazza della Torretta 36, in pieno centro a Roma, è tornata per merito del Sindacato degli inquilini Inpgi. E forse la notizia non sarebbe neanche venuta fuori se il palazzo a rimanere senza acqua il 9 marzo, in piena emergenza Coronavirus, non fosse stato quello che ospita la prestigiosa sede dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, nonché il sindacato Stampa Romana. Oltre che la sede distaccata di Casagit e Inpgi per la raccolta delle pratiche burocratiche dei giornalisti. Per non parlare dei due appartamenti in cui peraltro abita gente piuttosto anziana – un ottantacinquenne al quinto piano e un ottantaquattrenne al quarto – e quindi a rischio contagio.

Ma tant’è. L’Acea, constatato il non pagamento di una bolletta di 226 euro, risalente a luglio, da parte dell’amministratore di condominio scelto dalla società che da un po’ di tempo gestisce l’intero patrimonio immobiliare Inpgi, e che ha interessi anche con l’agenzia immobiliare che sta tentando di venderne parte, ha pensato bene di passare alle vie di fatto. E senza altri solleciti conosciuti ha staccato l’acqua da un momento all’altro.

Va detto che non si tratta della prima dimenticanza da parte di un amministratore di quelli nominati dalla società in questione, come si può leggere in un articolo breve ma intenso pubblicato su https://www.siainquilini.it/, cioè l’interfaccia Internet del Sindacato inquilini assegnatari Inpgi (Siai). Articolo poi rilanciato anche sul sito internet della Associazione stampa romana. Due anni fa – ma non c’era ancora il Coronavirus – analogo distacco da parte dell’Acea, e analoga dimenticanza nel pagamento della bolletta da parte di altro amministratore, si erano già verificati per il condominio di via Sanzeno 25.

Poi ci sarebbe stato anche un terzo episodio. Quindi se l’Acea è troppo veloce a togliere l’acqua a intere palazzine gli amministratori di condominio scelti da coloro che gestiscono il patrimonio immobiliare Inpgi sembrano un bel po’ distratti. Stupisce però che in un momento come questo – dove la gente, specie se anziana, viene ossessionata da inviti ad avere precauzioni igieniche nell’illusorio tentativo di arginare un virus che probabilmente è già presente in tutto il Paese – l’Acea agisca con uno zelo degno di miglior causa. E questo, ovviamente, al netto delle dimenticanze degli amministratori di condominio nominati dalla società privata che gestisce i condomini Inpgi.

Aggiornato il 10 marzo 2020 alle ore 12:47