Il Cnf dà una mano contro gli avvocati

Il Consiglio Nazionale Forense ha proclamato la “Giornata Mondiale per la difesa dell’Avvocatura” in pericolo. Boom!

Che finalmente il Cnf abbia capito che il “Partito dei Magistrati” sempre più chiaramente non tollera che un imputato sia veramente difeso contro le accuse che gli sono mosse a parità di condizioni con le Procure? Col cavolo!

Scusate l’espressione. Ma questa trovata della “Giornata Mondiale” è un’evidente trappola. Un espediente per scrollarsi di dosso la responsabilità della soppressione progressiva dei diritti dei cittadini.

“Giornata Mondiale”: vedete? Non è mica solo qui che succedono certe cose! “Tutto il Mondo è un Paese” dicevano i nostri padri. E statene certi un “movimento” mondiale di tal fatta prima o poi cercherebbe di dirottare il malcontento della gente, le preoccupazioni, la rabbia, su qualcosa che so, della Tasmania, dove, magari, qualche giudice è stato colto a mangiarsi uno spezzatino di avvocato (con tante scuse alla Tasmania: faccio per dire).

Che, poi questa iniziativa, più che una trappola, sia un’autentica boiata è dimostrato dal fatto che il Ministro della Giustizia (Movimento 5 Stelle) Alfonso Bonafede, ha aderito subito. Ma non basta il suo cognome a conferire buonafede a lui stesso ed ai signori avvocati del Cnf. Se c’è un personaggio, benché privo di un ruolo autentico, prono e disponibile per tutte le prevaricazioni contro il giusto processo (è lui l’uomo della prescrizione imperscrittibile!) è il Ministro (ahimè) Bonafede. L’uomo del Movimento 5 Stelle al servizio della fazione estremista del Partito dei Magistrati.

Bisogna dire, ad onor del vero, che non è che altre organizzazioni professionali, altri partiti, abbiano fatto qualcosa di veramente più valido. Anzi. Nessuno pare si voglia compromettere a parlare apertamente del vero pericolo per le libere istituzioni: i magistrati che diventano partito. Che conquistando un ruolo superiore a quello del Governo e del Parlamento ed al contempo, un po’ dovunque, hanno aperto la stagione dello squadrismo giudiziario, tendente ad intimorire sindaci ed esponenti locali di partito e chiunque volesse dedicarsi alla cosa pubblica.

C’è, purtroppo, chi ritiene di potersi considerare erede di antiche battaglie per la giustizia, per le visite alle carceri con, magari, l’autorevole (con quella faccia!) presenza nientemeno che del ministro o, almeno con le sue gratuite espressioni di consenso. Bonafede, oggi è palese, il vessillifero dei confratelli laici dell’Inquisizione togata. Pare impossibile, ma è così.

Agli avvocati, ai miei colleghi e a tutti rivolgo un invito, una raccomandazione: non date retta a Bonafede e a questi signori del Cnf. Non sto a fare gli esempi di quello che sarà la difesa dell’avvocatura mondiale di questi signori. Né molto mi interessa. Ci interessa. Pensiamo a quel che sta avvenendo, ad esempio con la porcata della prescrizione imperscrittibile... Pensiamo a difendere la Giustizia e gli Avvocati degli Italiani…

Aggiornato il 22 gennaio 2020 alle ore 17:42