Guardia di Finanza: “In 5 anni sottratti alle mafie 18 miliardi di euro”

“Follow the money”. È la ricetta del “metodo” ideato dal giudice Giovanni Falcone. Seguire i flussi finanziari, lavorarsi a dovere le banche, ispezionare conti correnti italiani e, a colpi di rogatorie, quelli apparentemente inespugnabili a Lugano.

Negli ultimi cinque anni la Guardia di Finanza ha sottratto alle mafie beni mobili e immobili per 18 miliardi di euro. Una cifra che corrisponde ad oltre l’1 per cento del Pil. Dai dati emerge che dal 2015 ad oggi sono infatti stati confiscati beni per circa 7 miliardi – rientrati definitivamente nelle casse dello Stato – mentre i sequestri ammontano a quasi 11 miliardi. Confische e sequestri sono il risultato di oltre 10mila accertamenti svolti dai finanzieri, con una media di più di cinque al giorno, e di circa un milione di attività ispettive all’anno. Complessivamente, nei cinque anni presi in esame, gli accertamenti patrimoniali hanno riguardato 55mila soggetti, 30 al giorno.

Alle confische e ai sequestri si è arrivati al termine dei procedimenti nei confronti di soggetti pericolosi ‘qualificati’, persone indiziate di reati gravi, e di quelli ‘socialmente pericolosi’, o nell’ambito delle indagini antiriciclaggio, finalizzate ad individuare gli investimenti nei “beni rifugio”: diamanti, metalli preziosi, quadri e reperti archeologici.

Aggiornato il 23 dicembre 2019 alle ore 14:30