Pietà d’un tempo, migranti di oggi

C’è stato un tempo in cui la Chiesa Cattolica Apostolica Romana è stata grande, anzi no, è stata immensa. È stato il tempo in cui si sono costruite le basiliche cosmatesche e le cattedrali svettanti verso il cielo, in un’età d’oro che ha visto pontefici ergersi come pilastri a sostegno del mondo ed essere fari di cultura a mecenati delle arti, promuovendo ovunque la Bellezza.

I Papi per secoli hanno generato e fatto creare arte e splendore, in Vaticano come altrove e da Michelangelo a Pinturicchio, da Raffaello a Bernini e oltre sino a Giacomo Manzù, il Sommo Pontefice Romano ha investito denari – e molti – per le opere d’arte aventi un’anima e con lei lo Spirito divino.

Se alla fine del XV secolo, nell’antica Basilica costantiniana che allora era San Pietro, sotto il pontificato di Alessandro VI Borgia, un giovane Michelangelo Buonarroti scolpiva, traendone le mistiche forme da un blocco di marmo perfetto, quella che è l’unica opera plastica da lui firmata e che conosciamo con il semplice nome di “Pietà”, oggi, a distanza di cinque secoli, quello stesso luogo sotto il governo di Jorge Bergoglio, offre al pubblico una nuova scultura che inneggia non a Cristo e alla sua passione e morte, non a Dio fattosi uomo, non alla Sapienza e alla Conoscenza che lo piange, ma ai “migranti”.

Una scultura peraltro d’aspetto mediocre, nulla di straordinario anzi l’esatto opposto, proprio “ordinaria” è questa “Angels Unawares”, ovvero “angeli inconsapevoli”, dell’artista canadese contemporaneo Timothy Schmalz. L’opera è stata suggerita allo scultore da padre Michael Czerny, sottosegretario della Sezione migranti e rifugiati del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale, che verrà creato cardinale nel Concistoro del 5 ottobre prossimo. Non mi pare che Monsignor Czerny abbia proprio appreso le lezioni di Giuliano della Rovere, di Leone X, di Clemente VII o di Scipione Borghese e neppure di Alessandro VII, tanto per nominarne alcuni tra i molti che hanno reso magnifica l’arte.

Il problema è che anche in Vaticano, il new deal bergogliano è sempre più dimentico – volutamente – della grande Storia e dell’Arte, a favore di un pauperismo imperante, di un socialismo di basso profilo che non riconosce più lo Spirito ma gli preferisce l’uomo ridotto a un gruppo anonimo di persone su una chiatta che non può reggere i flutti. È la Barca di Pietro ormai a far acqua da troppe falle. Speriamo piova presto.

Aggiornato il 02 ottobre 2019 alle ore 10:44