Eutanasia, Englaro: “Un gesto di umanità per chi soffre”

Beppino Englaro, il papà di Eluana, commenta la storia di una famiglia che si confronta con il dolore quotidiano. Si tratta della vicenda di Sabrina, che vive con il marito Cesare e i due figli, Carlo e Marco, 35 e 30 anni, laureati, malati di Sla2. Entrambi hanno scritto nel testamento biologico di voler scegliere quando smettere di vivere.

Su Repubblica, Englaro s’interroga: “Possibile che non vogliamo nemmeno sentir parlare di eutanasia perché siamo così umani da lasciar morire una persona soffocata?”. Englaro sostiene che “spesso nella vita siamo costretti a scegliere il male minore. Non intervenire e non dare risposte è forse una risposta decente in uno Stato civile e in un mondo di esseri umani? Io sto dalla parte della mamma del suo amore e del suo dolore”.

Beppino Englaro è più esplicito. “Con l’eutanasia “si chiede: ‘Datemi la possibilità di morire quando lo decido’. Ma che esistano situazioni nelle quali l’eutanasia è più umana che il non intervenire, credo che lo sappiamo, e l’esempio di Luca Coscioni è calzante. Ha detto no alla respirazione forzata. Non aveva scampo e non è stato possibile portargli aiuto. Vogliamo o non vogliamo dare scampo ai sofferenti? Questi ragazzi non si trovano nelle stesse condizioni di Luca Coscioni?”.

Aggiornato il 24 settembre 2019 alle ore 16:44