L’inaccettabile e mostruoso silenzio che avvolge Bibbiano

Bibbiano è il comune italiano nella provincia di Reggio Emilia dove portavano via i figli alle famiglie naturali accusando i genitori di abusi inventati di sana pianta, per lucrare e darli in affido a strutture e coppie gay. Davano scariche elettriche per manipolare i ricordi dei bambini, falsificavano i disegni per avvalorarne le accuse, omettevano di consegnare ai piccoli lettere e regali inviati dai genitori naturali. Per lunghi vent’anni, senza che nessuno alzasse un dito, centinaia di bambini ai quali hanno fatto il lavaggio del cervello, sono stati strappati alle famiglie e mantenuti in affido per sottoporli a un circuito di cure private a pagamento.

Perché tutto questo sui giornali, televisioni e social network è parzialmente omesso? Sembra che una tra i bimbi tolti alla famiglia naturale sia stata presa in affido dalla stessa psicologa che ne ha deciso l’allontanamento!

In Italia vale giustamente il principio di innocenza fino al compimento del terzo grado di giudizio e mi auguro per il bene stesso dei minori che almeno l’elettroshock gli sia stato risparmiato. Quello che è aberrante è che da noi non si riesca a fare una politica di sostegno alla famiglia quando la stessa Costituzione, all’articolo 29, ne riconosce i diritti. Bene, attuiamone il precetto e facciamo in modo che l’allontanamento del minore sia l’eccezione e non la regola in caso di difficoltà. È questa la “Società naturale”, peraltro fondata sul matrimonio (sempre lo stesso dimenticato articolo 29), che dovrebbe essere il perno di tutto: era la nostra forza ed ora ce ne vergogniamo quasi a parlarne.

Aiutiamo le madri (ed anche i padri) lavoratrici, aumentiamo il numero degli operatori che si interfacciano con chi è in stato di bisogno. Togliere un figlio è senz’altro più facile che seguirlo a casa propria. Questi bambini pagheranno un prezzo altissimo anche per le inefficienze di una giustizia (e anche su questo ci sarebbe molto da scrivere…) che ci ha messo quattro anni per riconoscere un proprio errore; quattro anni che potrebbero condizionare una vita intera.

Non leggo articoli dei noti saloni radical chic. Questo silenzio è la violenza più profonda. Questo silenzio è inaccettabile. Mi chiedo dove sia la Chiesa, mi chiedo dove siano i politici, mi chiedo dove sia la coscienza di chi sapeva e ha taciuto!

Aggiornato il 19 luglio 2019 alle ore 11:10