Dal Papa a Ciontoli il passo è breve

 

 

Spesso abbiamo sentito dire che il perdono non è un sentimento istintivo e immediato, soprattutto dopo aver ricevuto un’offesa, un torto o, peggio ancora, l’uccisione di un familiare o di un parente stretto. Perdonare, nel senso cristiano, è qualcosa di eroico, che parte da una visione evangelica del peccato, della colpa e del perdono. Papa Francesco ha spiegato cos’è e come si vive davvero e fino in fondo il perdono. Accusare sé stessi è parte della saggezza cristiana. Non è saggezza cristiana accusare gli altri. E allora, la riflessione nasce da sola sul come abbia potuto Antonio Ciontoli andare in lacrime, davanti alle telecamere, a fare il mea culpa. Lo abbiamo seguito in tanti ospite della giornalista Franca Leosini, dove si è mostrato con gli occhi rossi di commozione ed un filo di voce da uomo distrutto.

Si è pensato subito alla famiglia Vannini. Perché il dolore per la perdita di un figlio non dà pace, specie se fatto agonizzare per oltre quattro ore e unito ora alla “commozione” del condannato, ora al dubbio che lo stesso non sia l’autore materiale. Non dimentichiamo che Marco Vannini chiedeva prima scusa e poi aiuto durante il trascorrere del tempo, ma nessuno ha teso una mano per prestare soccorso: fatto ignobile e gravissimo. Vedere il presunto colpevole fare la parte del pentito, vederlo toccato nell’animo, può far indignare davvero tutti. Nessuno ha parlato, nessuno ha sentito, però poi si pentono e qualcosa di nuovo emerge. Ma perché aspettare così tanto tempo, quali erano le paure dei tanti taciturni davanti ad una tragedia simile?

Ormai sono mesi che se ne discute, e sono anni che Papa Francesco parla di saggezza cristiana nel non accusare gli altri, e in questa vicenda mi sembra abbia prevalso, davvero, il seguire alla lettera le sue parole, anche se il significato è totalmente diverso e opinabile. Spero davvero ci possa essere una verità, per dare giustizia a un povero ragazzo, al quale, per scelta altrui, è stato negato di vivere! Riflettendo allora, il Ciontoli da buon credente sta accusando sé stesso. Quindi, sarebbe un bravo cristiano. Ma la famiglia Vannini non è disposta, giustamente, al perdono e sinceramente io non me la sento di metterla tra i non eroi, anzi li comprendo. Purtroppo, quando viene a mancare un figlio o parente per morte cruenta, causata volutamente da terze persone, i bravi cristiani pronti al perdono si possono contare sulle dita di una mano.

 

Aggiornato il 08 luglio 2019 alle ore 17:06