’Ndrangheta: affari anche a Malpensa

Sono 34 gli arresti avvenuti, con 400 carabinieri impegnati nell’esecuzione dell’ordinanza nelle province di Milano, Ancona, Aosta, Cosenza, Crotone, Firenze, Novara e Varese. I destinatari del provvedimento – 27 in carcere e 7 ai domiciliari – sono ritenuti, a vario titolo, responsabili di associazione di tipo mafioso, danneggiamento seguito da incendio, estorsione, violenza privata, lesioni personali aggravate, minaccia, detenzione e porto abusivo di armi, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, truffa aggravata ai danni dello Stato e intestazione fittizia di beni, accesso abusivo a un sistema informatico o telematico.

L’inchiesta “Krimisa”, avviata nell’aprile 2017 a seguito della denuncia di un imprenditore e coordinata dalla Dda di Milano, ha permesso di scoprire il business relativo ai parcheggi dell’aeroporto di Malpensa: sono stati sequestrati due parcheggi privati – il “Malpensa Car Parking” e il “Parking Volo Malpensa” – e metà delle quote della società “Star Parkings”. Il totale dei beni sequestrati ammonta ad un valore complessivo di 2 milioni di euro.

I carabinieri hanno documentato dei veri summit criminali durante i quali venivano pianificate le operazioni imprenditoriali della cosca tra cui gli investimenti per acquistare ristoranti e terreni destinati ai parcheggi nell’area di Malpensa, oltre alle questioni prettamente politiche.

L’indagine dei carabinieri e della Dda di Milano avrebbe accertato anche un legame tra l’ex sindaco di Lonate Pozzolo (Varese), Danilo Rivolta, e alcuni esponenti del ‘locale’ di ’Ndrangheta. Tra gli indagati anche il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Enzo Misiano e un perito che lavorava per la Procura di Busto Arsizio (Varese). Risulta coinvolto inoltre il coordinatore regionale dei Cristiano-popolari Peppino Falvo.

Aggiornato il 21 gennaio 2020 alle ore 12:59