Aeroporti, è iniziato il “risiko”: Catania “compra” Comiso

Catania “compra” Comiso. Ha preso il via il “risiko” degli aeroporti. La Sac, la società che gestisce lo scalo internazionale “Vincenzo Bellini” di Fontanarossa (Catania) ha acquisito il 100 per cento di Intersac, la società che vanta oltre il 65 per cento di Soaco, proprietaria dell’aeroporto “Pio La Torre” di Comiso (Ragusa). La notizia è stata comunicata, come una buona notizia, da Pietro Agen, presidente della Camera di commercio del Sud-Est Sicilia, a margine del convegno “Il trasporto aereo nell’Europa delle Regioni: la rete aeroportuale della Sicilia”, organizzato dal centro studi Demetra in collaborazione con la Sac.

Secondo Agen, si tratta di “un passo avanti per la rete aeroportuale. Un’operazione trasparente, un passo per crescere. Viviamo un momento di cambiamento epocale, non ci facciamo colonizzare, ma stiamo soltanto facendo squadra: o cogliamo queste opportunità o siamo condannati alla marginalità. Il collegamento tra gli scali è vitale perché la situazione è pessima. Questa è un’occasione. E io ho avuto la fortuna di trovare una governance dell’aeroporto e soci coesi”. Per Agen, “nel sistema dei trasporti aerei tutti vanno verso l’opzione di cessione del pacchetto di maggioranza. E la Sicilia non cresce senza investimenti. Il sistema aeroportuale del Sud-Est può diventare la Fiat dell’isola, creando posti di lavoro con i cantieri che saranno aperti”.

L’obiettivo per Agen è creare una rete aeroportuale integrata. Catania nel 2018, con poco meno di un milione di passeggeri, è al quinto posto tra gli aeroporti italiani per traffico. Comiso è ventisettesimo. La notizia arriva dieci giorni dopo l’annuncio dell’avvio alla privatizzazione di Sac, decisa dall’Assemblea dei soci e dal Cda. La strada sarebbe quella del ‘trade sale’: la cessione di una quota di maggioranza a un partner privato selezionato con procedura ad evidenza pubblica. Una iniziativa, quella della privatizzazione, sulla quale è acceso il ‘faro’ del ministero dei Trasporti. Appena una decina di giorni fa, a Catania, il ministro Danilo Toninelli ha detto che “vigilerà e controllerà. Io inciderò affinché ci siano paletti chiari: investimenti, occupazione e benessere per il territorio”.

Vito Riggio, presidente di Assohandler ed ex di Enac si è detto favorevole. “Aprire gli aeroporti a un’integrazione tra pubblico e privato – ha detto – e avvalersi di competenze finanziarie e industriali è di interesse per la crescita della Sicilia per evitare il rischio di non avere prospettive per mancanza di investimenti che reggano i flussi crescenti di traffico”.

Secondo il presidente della Regione, Nello Musumeci, “sei aeroporti e sei gestioni sono un paradosso frutto di un individualismo tutto siciliano che adesso, però, fa a pugni con un mutato contesto internazionale organizzativo e finanziario”. E ha aggiunto che la Regione ha “il dovere di perseguire la gestione unica anche per Palermo e Trapani”. Di tutt’altro avviso il Codacons, che ha chiesto al ministro Toninelli la “revoca della concessione governativa a Sac” e di indire “un bando internazionale per il suo affidamento”.

 

 

 

Aggiornato il 04 aprile 2019 alle ore 19:37