Sono stati arrestati i vertici della Blutec, la società che ha rilevato l’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese. Roberto Ginatta e Cosimo Di Cursi, rispettivamente presidente del consiglio di amministrazione e amministratore delegato della Blutec, sono stati posti agli arresti domiciliari dalla Guardia di Finanza con l’accusa di malversazione ai danni dello Stato. È questa l’accusa emersa dalle indagini della Guardia di Finanza di Palermo, coordinate dalla procura di Termini Imerese guidata da Ambrogio Cartosio. È stato emesso un decreto di sequestro preventivo dell’intera azienda e delle relative quote sociali, nonché delle disponibilità finanziarie, immobiliari e mobiliari riconducibili agli indagati fino all’importo di 16 milioni e 516 mila euro.
A Ginetta e Di Cursi è stata notificata anche una misura interdittiva, per la durata di un anno, che riguarda il divieto di esercitare imprese e uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese. Di Cursi è in questo momento all’estero, ma sta rientrando in Italia. I due manager avrebbero distratto 16 dei 21 milioni di euro di contributi statali che dovevano rappresentare una grande occasione di sviluppo per 700 lavoratori. Il gip di Termini Stefania Galli ha nominato un amministratore giudiziario per la società sequestrata, si tratta del commercialista palermitano Giuseppe Glorioso.
“Gli arresti del management della Blutec di Termini Imerese – ha detto il vicepremier Luigi Di Maio – confermano alcune perplessità delle parti sui piani d’investimento. Non abbandoniamo i lavoratori che sono le vittime di questa storia. Dobbiamo prima di tutto metterli in sicurezza. Ho già dato mandato agli uffici del ministero di contattare l’amministratore giudiziario per salvaguardare i livelli occupazionali”.
Aggiornato il 12 marzo 2019 alle ore 16:56