La Manovra in Senato, tra novità e tempistiche

La manovra economica approda nell’Aula del Senato dopo il via libera ottenuto in commissione Bilancio, aprendo la fase decisiva del confronto parlamentare. A Palazzo Madama è iniziata la discussione generale sul Ddl di bilancio, alla presenza del ministro dellEconomia Giancarlo Giorgetti, con il voto finale atteso per domani. Una settimana segnata da tensioni interne alla maggioranza, in particolare sul nodo pensioni: la Lega ha infatti bloccato gli interventi che prevedevano un irrigidimento delle modalità di uscita anticipata, dalla revisione delle finestre mobili alla riduzione del peso del riscatto di laurea. Una dinamica che Matteo Salvini ridimensiona, sostenendo che “non si è rischiata la crisi di governo”, spiegando che “Semplicemente alcuni tecnici avevano previsto nei prossimi anni di allungare di mesi l’età per andare in pensione e io ho detto no”.

Il Ddl che entra in Aula porta con sé un pacchetto di misure orientate a sostenere i redditi medio-bassi, intervenire sull’Isee e rilanciare investimenti e produttività. Tra i pilastri figurano il taglio dell’aliquota Irpef dedicato al ceto medio, l’esclusione della prima casa dal calcolo Isee, una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali. Sul fronte sociale, arrivano il bonus libri per gli studenti delle superiori – incluse le scuole paritarie – e l’estensione del congedo parentale. Sul piano economico e industriale, il governo introduce norme relative alla titolarità della riserva aurea di Bankitalia, misure a sostegno delle imprese con un iperammortamento triennale, interventi nelle Zes, la rimodulazione del Pnrr e un credito dimposta per gli investimenti effettuati entro il 2025. Per i neoassunti dal prossimo anno emerge poi la novità del Tfr destinato automaticamente ai fondi pensione. Il testo complessivo rimane di dimensioni “light”, per un valore di 18,7 miliardi, coerente con l’obiettivo dell’Esecutivo: contenere la spesa in vista del rientro sotto il 3 per cento nel rapporto deficit/Pil entro il 2026, condizione necessaria per l’uscita dalla procedura di infrazione europea.

Il capitolo previdenziale resta quello più esposto alle sensibilità politiche. Dal 2027, l’età per l’accesso alla pensione salirà a 67 anni e un mese per effetto dell’adeguamento alla speranza di vita, mentre l’assegno minimo aumenterà di 20 euro mensili. Per le forze dellordine e della difesa, l’innalzamento dei requisiti viene spostato al 2028, con ulteriori scatti nel 2029 e 2030. Dal 1 luglio 2026 partirà l’adesione automatica alla previdenza complementare per i lavoratori privati alla prima assunzione, con possibilità di rinuncia entro 60 giorni. L’obbligo di versamento del Tfr ai fondi pensione sarà esteso dal 2026 alle imprese che superano la soglia dei 50 dipendenti dopo l’avvio dell’attività e dal 2032 alle aziende con almeno 40 dipendenti. Viene inoltre introdotta una restrizione sulle possibilità di anticipo pensionistico tramite il cumulo degli importi della previdenza complementare e un ulteriore taglio alla spesa per l’accesso al pensionamento anticipato dei lavoratori precoci.

Sul calendario di approvazione della manovra interviene anche Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di Fratelli dItalia: “Presumibilmente la legge di bilancio sarà votata il 29 o 30 dicembre, vediamo i giorni, non c’è alcun ritardo”, afferma. E aggiunge: “La legge di bilancio sarà approvata come avveniva per i governi Draghi, Conte, insomma come è sempre accaduto. La sinistra quando arrivavano loro a ridosso di Capodanno era normale, naturale era il rispetto del Parlamento, adesso che arriviamo a ridosso di Capodanno noi è un atto eversivo, di crisi della maggioranza. È dall’inizio di legislatura che sperano. Ogni tanto qualcuno di sinistra dice: “Ecco, questo è il momento in cui la maggioranza si spacca. Non c’è stato un solo voto in Parlamento in cui noi ci siamo divisi, loro tutte le volte che si vota in Parlamento si dividono. Va bene così, ci porta fortuna, a sinistra continuano a dire che è un momento di difficoltà, in realtà le difficoltà vediamo solo a casa loro, per fortuna l’Italia piano piano sta dimenticando sempre di più l’epoca in cui governavano”.

Aggiornato il 22 dicembre 2025 alle ore 16:24