Cosa fa più impressione dell’ordinamento italiano? Che la ragione da noi è spesso una punizione
Se l’amministrazione pubblica che gestisce un servizio è in difficoltà di bilancio, non esita a inviare richieste di pagamento “antiche” o saldate. Risultato: è il contribuente a dover dimostrare di aver già pagato. Regole e termini sono imposti dall’amministrazione. Se non si provvede, arriverà una cartella esattoriale. Puoi fare ricorso, ma gli effetti della cartella non saranno sospesi. Se paghi, però, ammetti la colpa e perdi il diritto al ricorso. Se vuoi difenderti da un’ingiustizia, il rapporto di forza è 70-30. A favore dell’amministrazione.
PAGAMENTO DELLE SPESE PROCESSUALI
Se la parte soccombente non paga le spese processuali, indovinate a chi spetta pagarle? Alla parte che ha avuto ragione in giudizio. Alla giustizia non interessa se è stato leso un tuo diritto. Interessa recuperare le somme. Le parti in giudizio sono due: equanimemente la giustizia chiederà a uno dei due, quello più raggiungibile, di pagare. L’amministrazione non pensa a fare uno sforzo per incassare le somme da chi ha avuto torto. Costringe chi ha subito un torto a subirne un altro.
I SERVIZI DI RETE
Nel corso del 2025 il Governo ha semplificato la vita a chi emette bollette di luce, gas, acqua, telefonia. Una norma del Governo consente al gestore di non passare più dal giudice per passare agli atti esecutivi. Paghi, anche se non devi o se c’è un vizio sulla bolletta.
BANCHE
La banca è protetta da una selva di norme che giustificano clausole vessatorie. Nel nostro ordinamento sarebbero vietate, ma basta costringerti a firmarle in forma specifica e sei nel gorgo. La banca non è più tenuta al segreto, come un tempo. Hai affidato ad essa i tuoi soldi. Ma se la banca è malgestita, la solvibilità dell’istituto bancario è garantita dai soldi dei correntisti. E se vuoi i tuoi soldi indietro, potresti trovarti con il bancomat chiuso, come gli sportelli.
LA NOVITÀ PER I CONDOMINI E LA DITTATURA DELL’AMMINISTRATORE
Tra gli emendamenti di questa finanziaria, un emendamento del governo, caldeggiato dalla pasionaria di destra Elisabetta Gardini, propone che gli amministratori di condominio possano far pagare le quote dei morosi ai condomini diligenti. Un altro abominio.
PERCHÉ IL CITTADINO È TARTASSATO?
La ragione sta nella volontà delle amministrazioni statali e periferiche di spendere sempre di più. I bilanci sono poveri per definizione. Poi magari scopri che c’è un’emergenza sicurezza alla quale il Governo risponde mostrando le manette. Ma poi la giustizia chiede alle istituzioni penitenziarie di tagliare i loro bilanci del 20 per cento. Il che rende più probabili i crimini comuni, oltre a quelli legalizzati più grandi. Il denaro pubblico è speso male. Un chilometro di ferrovie in Italia costa fino a tre volte più che in Spagna. La Lega di governo di queste ingiustizie ha fatto una bandiera. Ma predica bene e razzola male.
SOLUZIONI POSSIBILI
L’Italia ha bisogno di un’opposizione vera, coerente, capace di essere autorevole. Chiamiamola sinistra di progresso, riformista, liberista. Io direi socialdemocratica. Basta con queste ingiustizie. Ognuno di noi può passare dalla tranquillità al panico per non poter più fare la spesa o per il rischio di perdere la casa per tasse o debiti imprevedibili. Non dimentichiamo che il 50 per cento degli italiani è povero ed è normale che non paghi tasse. L’Istat lo spiega con dovizia di particolari, inascoltata. Solo due quinti della popolazione italiana sono solvibili. Su quel 40 per cento si abbatte la rabbia della spesa pubblica e dei monopolisti che si arrogano diritti che altrove sarebbero considerati in violazione del habeas corpus. Ma per il 5 per cento ricchissimo le tasse sono minime. A pagare quindi resta il ceto medio.
NON AVETE ROTTO SOLO I SALVADANAI
So che detto così pare brutto e maleducato, ma dai cittadini poveri e da quelli tartassati, candidati a diventare poveri molto presto, arriva una voce chiara e potente: avete rotto il salvadanaio delle famiglie. E non ho usato la parola caxxo. Dimenticavo: buon Natale. Saremo più buoni. Ma non è il caso.
Aggiornato il 19 dicembre 2025 alle ore 10:33
